Roberto De Zerbi sta diventando il nuovo Zeman del calcio italiano? È da considerarsi un complimento questo paragone o un limite per la sua carriera?
De Zerbi docet, anche dopo le ultime dichiarazioni alla Bobo Tv. Al Sassuolo si è ormai creata una sorta di intelligenza artificiale se si parla del mister. Tutti diranno che è un bravo tecnico e sa valorizzare i giovani, ma questi pensieri vanno a coprire un assunto di fondo. Che il tecnico di origini bresciane doveva far rendere molto di più il Sassuolo.
Questioni di prospettive ma anche di classifica, per una squadra che nel girone di ritorno è decisamente calata. Poche vittorie, molte rimonte subite, tanti i gol subiti e la presunzione di un gioco da dietro che non ha minimamente le basi. Perché un conto è avere giocatori dai piedi finissimi, un altro se devono impostare i centrali difensivi che fanno fatica in marcatura.
Così, se spesso è Marco Giampaolo quello criticato per l’integralità tattica, dimentichiamo come De Zerbi in questa stagione ci stia mettendo del suo. Il Sassuolo soffre l’aggressività degli avversari nella propria area avversaria, marca in maniera distratta e non ha un buon ricambio dalla panchina.
In alcuni casi, poi, il continuo richiamo nelle conferenze stampa post gara innervosisce gli stessi giocatori. De Zerbi sta puntando il dito su qualche giocatore da tempo, a questo punto si mandi qualcuno fuori rosa oppure si lavori per recuperarlo fisicamente e mentalmente.
Il Sassuolo, ovviamente, è riconoscente a De Zerbi per il lavoro fatto negli anni. È un lavoro rimasto sempre incompiuto, il Sassuolo poteva lottare per una posizione europea. Magari non eguagliando l’Atalanta ma avvicinandosi con decisione almeno alla sesta o settima posizione.
I neroverdi hanno in rosa Mimmo Berardi, Ciccio Caputo e Manuel Locatelli, elementi che anche in Nazionale hanno dimostrato di saperci stare, eccome. Così come ci sono altri talenti ben amalgamati, anche se è proprio una sorta di incertezza a crescere che frena un po’ tutto.
De Zerbi si sta rivelando il tecnico ideale del Sassuolo? Oppure è meglio separare le rispettive strade?
È un dubbio che diventa sempre più lecito, il tecnico sembra quasi aver esaurito le motivazioni iniziali, e lo ha già dichiarato. Il tecnico ha fatto capire come a fine campionato sarà fatta una luna analisi, i sondaggi di alcune squadre (anche estere) sono notori. Il Sassuolo, che raramente sbaglia la scelta di un tecnico, si guarderà eventualmente intorno, per non ripetere l’errore fatto anni fa con l’ingaggio di Cristian Bucchi.
Per i più romantici, un ritorno di Eusebio Di Francesco sarebbe un’occasione da non perdere. Ritroverebbe un ambiente familiare, una squadra portata in Serie A, con la quale ha raggiunto una storica salvezza e due anni dopo la qualificazione in Europa League. Si respirerebbe aria di casa e forse questo binomio sarebbe gradito anche dai tifosi, che vogliono da tempo un Sassuolo più continuo.