Leader e Italia: Verratti e Donnarumma cercano gradi maggiori

Verratti o Donnarumma, chi sarà il nuovo leader dell’Italia? Una condizione necessaria per il futuro in vista di Qatar 2022.

La piccola maratona di partite della Nazionale sta mettendo in luce altri fattori fondamentali per il gruppo di Roberto Mancini. Al di là dell’alternanza di gioco, c’è una condizione naturale che sta verificandosi. Ovvero, l’Italia deve trovare altri leader credibili all’interno del panorama europeo e non. Dopo i vari Bonucci e Chiellini, c’è bisogno di trovare calciatori che possano in un futuro indossare la fascia di capitano con cognizione di causa.

Per quanto riguarda il percorso in Nazionale, ci sono elementi in grado di assumersi maggiori responsabilità? A priori, la scelta sembra ricadere su due nomi. Marco Verratti a 29 anni ormai non è un giovane, ma un calciatore che da anni ha trovato la sua collocazione nella scala europea.

Non ha mai esordito in Serie A, ma è un punto fermo del Paris Saint Germain, aprendo la colonia italiana ben prima dei vari Kean e Florenzi. Verratti diventa – diventerà – il simbolo della Nazionale avendo giocato solo un campionato di Serie B con il Pescara. Paradossi del calcio moderno, ma abbastanza bastevoli.

Verratti è l’uomo del cambio di passo, al Psg ha vinto qualcosa come 26 titoli ma il 27° è rimasto sul groppone, ovvero la finale di Champions League persa poi contro il Bayern Monaco. L’abbruzzese, però, è uomo sempre più di sostanza.

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Il cammino italiano verso il Qatar

Donnarumma portiere Milan - Getty images
Donnarumma già leader del Milan: lo sarà anche dell’Italia? Getty Images

Le qualificazioni al Mondiale del Qatar vedranno Verratti tra i protagonisti con le quaranta presenze e i tre gol come score abbastanza ragguardevole. Negli ultimi periodi con Pochettino al Psg è avanzato di qualche metro, non solo regista ma anche un po’ trequartista. Percorso insolito, spesso viene effettuato al contrario, ma Verratti ha intelligenza tattica da vendere.

Un’Italia con due registi poi è il capolavoro di Roberto Mancini, l’alternanza con Jorginho e poi la titolarità di entrambi ha portato benefici.

Oltre Verratti, è Gigio Donnarumma l’altro uomo del futuro. Dimentichiamo spesso che è un ragazzo classe 1999, ha ancora tutta la carriera davanti. Ha superato le duecento presenze in Serie A, esempio in controtendenza rispetto alla media di tutti i talenti italiani, spesso mandati in B o in C e ritenuti ancora non pronti.

Donnarumma è il pilastro dopo Buffon, sembra non aver rivali al ruolo per i prossimi quindici anni, andando di questo passo. L’incertezza sulle convocazioni in porta dopo Donnarumma è la palesità di un discorso che va avanti da alcuni anni: la scuola dei portieri italiani non corre. Al massimo cammina, qualcosa la stiamo vedendo in Serie A ma è troppo poco. Donnarumma può comunque diventare leader carismatico di una Nazionale che sarà sempre più millennial, multitasking ed internazionale.

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