Oggi Gabriel Jesus compie 24 anni. L’attaccante brasiliano, dal 2017 al Manchester City, ha definitivamente scalzato Aguero nelle gerarchie di Guardiola, al punto da portare il Kun ad andarsene a zero. Un predestinato con un’esultanza particolare: il vero significato.
Oggi compie 24 anni uno degli attaccanti più letali ma al contempo forse più sottovalutati d’Europa. Nel Manchester City di Guardiola si parla spesso dei vari De Bruyne, Bernardo Silva, Ederson o Sterling, ma bisogna ricordarsi anche di un certo Gabriel Jesus. Il brasiliano arrivò giovanissimo nel 2017 alla corte dei citizens e, di fatto, si è ambientato sin da subito nella sua nuova realtà.
48 gol in 123 partite con la maglia degli inglesi solamente in campionato, 80 in 182 presenze totali per il brasiliano che in Inghilterra ha fatto incetta di trofei. Bravo e fortunato a capitare nell’era Guardiola, Gabriel Jesus nel corso degli anni si è portato a casa 2 Premier League, 3 Coppe di Lega, 1 Coppa d’Inghilterra e 2 Community Shield. Un oro olimpico a Rio nel 2016 e una Copa America nel 2019, per un palmares che sembra quello di un veterano.
Tra le maggiori curiosità legate alla sua vita molti conosceranno quella che lo vedeva come semplice “spazzino” delle strade di San Paolo durante l’adolescenza, prima di esplodere come calciatore. C’è però un’altro aneddoto che lo riguarda, riferito alla sua esultanza della mano che mima il gesto del telefono.
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Gabriel Jesus e l’esultanza del telefono: non c’entra la ex
Un’esultanza che non nasconde nessuna nota polemica contro la sua ex, come erroneamente si è creduto per molto tempo. Lo stesso Gabriel Jesus, infatti, ha voluto spiegare cosa c’è dietro la celebrazione dei suoi gol. Pollice e mignolo a mimare il gesto del telefono, un gesto per una persona molto speciale.
A svelare la verità è stato direttamente il calciatore in un tweet, che ha così smentito la sua nota polemica nei confronti della sua ex. Al centro dell’attenzione di Gabriel Jesus c’è sua madre, alla quale l’attaccante dedica metaforicamente una telefonata dopo ogni marcatura. Una mamma che lo chiamava sempre dopo alcune brutte prestazioni di cui si era reso protagonista, “Mamma adesso gioco bene e faccio gol, ti chiamo io”, la rivalsa dell’attaccante del City.
Una dedica sempre per una donna insomma, ma per una “donna vera” come ha voluto specificare lo stesso giocatore. Niente ex quindi, il pensiero dopo il gol vola a casa sua in Brasile e nello specifico alla madre che lo segue in ogni match.