L’Udinese e il mal di gol: i bomber ripassano la storia

L’Udinese è senza un bomber da venti gol a stagione. Qualcosa di insolito per la storia degli ultimi vent’anni friulani all’insegna del gol e dei capocannonieri.

Friuli privo di gol. L’Udinese da anni ormai cerca un bomber da venti gol a stagione, che possa riportare i bianconeri in alto. Attualmente i cinque attaccanti sommano la pochezza complessiva di sette reti: veramente troppo poco. Non è un caso che le fortune europee e non dell’Udinese siano passate da un centravanti capace di fare risultato su ogni campo.

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La memoria ci riporta indietro nel tempo, se pensiamo a gente che aveva confidenza con il gol al “Friuli”. Zico fu il brasiliano che accese una folla pronta addirittura…a lasciare l’Italia. Rimase due stagioni, troppo poco per il calcio italiano, ma nel cuore dell’Udinese accese una breccia eterna.

Negli anni Novanta fu Abel Balbo a trovare spazio e gol in una squadra che aveva un’alternanza tra campionati di Serie A e Serie B.

Dobbiamo andare a metà di quegli anni per il boom. Oliver Bierhoff, bomber tedesco, di razza prolifica. Arrivato dall’Ascoli, il panzer d’area da rigore esplose con Alberto Zaccheroni. Intanto conquistò un Europeo con la Germania, poi un terzo posto con i friulani e il titolo di capocannoniere nel 1998, prima dell’approdo al Milan con il suo maestro (e relativo scudetto).

L’Udinese di quei tempi aveva l’introvabile Paolino Poggi (per i collezionisti), nonché Marcio Amoroso brasiliano che nella stagione successiva non fece rimpiangere Bierhoff. Altro titolo dei primatisti e altra plusvalenza da leccarsi i baffi per il gruppo dei Pozzo.

I tempi d’oro di Guidolin

Totò di Natale - Getty images
Totò Di Natale per anni trascinatore per l’Udinese in campo, un bomber da più di 20 gol a stagione – Getty Images

Una nuova fase del gol è arrivata con il secondo insediamento di Guidolin sulla panchina dell’Udinese. Una coppia gol da sogno fu quella formata da Alexis Sanchez e Totò di Natale. Il cileno utilizzò il “Friuli” come una rampa di lancio per i sogni di gloria, che passarono per Barcellona e Arsenal. Soprattutto, il cileno era un grande uomo assist, a sfruttare quella verve era Totò Di Natale.

Da esterno a centravanti delle meraviglie, nessuno poteva mai immaginare una resa del genere. Il miglior bomber della storia dell’Udinese ha incasellato record su record, titoli di bomber e qualificazioni nelle coppe europee.

Tanti i gol realizzati di tutti i tipi, soprattutto seguendo un copione assodato: lancio in verticale, Di Natale a incrociare sul secondo palo. Non è un caso che, dopo la stagione del ritiro avvenuta nel 2015-16, nessun attaccante friulano sia entrato nel cuore dei tifosi.

Molti attaccanti sono transitati dal “Friuli” senza lasciare traccia, Duvan Zapata rimase incompiuto per non parlare di Kevin Lasagna. Il bomber odierno è Fernando Llorente, che di anni ne ha 37 e di gol non supera la ventina da un bel pezzo.

Fortuna dei friulani che il gioco di Luca Gotti si basi su una difesa ermetica. Perché è ormai un quinquennio che manca un bomber di razza.

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