Massimiliano Allegri come Marcello Lippi e Giovanni Trapattoni? In caso di ritorno si unirebbe al ristretto club dei tecnici a doppia ripresa juventina.
Le voci su Massimiliano Allegri e la panchina della Juventus si sono infittite. D’altronde, la stima dei tifosi verso il tecnico scudettato per cinque volte di fila è rimasta immutata. La dirigenza si è accorta di come cercare l’estetica sia stato un salto mortale non sopportabile, lo scudetto con Maurizio Sarri è arrivato di un punto, con Andrea Pirlo si è allontanato quasi aritmeticamente. I due maestri, insomma, non hanno convinto.
Sono dati da mettere in conto, Massimiliano Allegri è rimasto ad osservare per due stagioni, silurato dalla dirigenza bianconera per una serie di fattori che, allo stato attuale, sono addirittura rimpianti. È rimpianto il modo di giocare pragmatico in Serie A, che portava punti. E pazienza per il poco spettacolo, nel calcio contano le vittorie mica il palleggio.
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Nel caso di ritorno, sarebbe nella storia, come Marcello Lippi e prima ancora come Giovanni Trapattoni. Dopo un decennio di vittorie, passò all’Inter e ritornò a indossare i colori bianconeri dopo il fallimento targato Gigi Maifredi. Tre stagioni dal 1991-92 al 1993-94, una Coppa Uefa conquistata e una ripartenza del progetto bianconero.
Poi concretizzato con Marcello Lippi, che conquisto quattro finali europee consecutive, tre scudetti prima delle dimissioni in favore di Carlo Ancelotti. Che non fece benissimo, perse due scudetti quasi sul filo di lana e fu esonerato. Il Lippi bis fu senza dubbio molto più redditizio rispetto al predecessore.
La cabala da rispettare
Riportare Allegri in bianconero vorrebbe dire affidarsi un po’ a questi buoni auspici. Proprio su Marcello Lippi c’erano perplessità nel suo ritorno. Ma non per il valore del tecnico, bensì per le cessioni di Zinedine Zidane e Pippo Inzaghi, anche se alla fine della giostra estiva arrivarono Gigi Buffon, Lilian Thuram e Pavel Nedved.
E fu scudetto, seppur negli ultimi novanta minuti, era il famoso 5 maggio 2002, fu una giornata storica che viene quasi santificata a mo’ di processione dai tifosi. Lippi conquistò uno scudetto e una finale di Champions la stagione successiva, poi un terzo posto e l’addio definitivo, prima di trovare gloria mondiale con la Nazionale.
Allegri e il ritorno alla Juventus non è solo utopia. È questione di praticità, è un tornare sui propri passi per la società bianconera. Mai tanto coerente negli ultimi anni: dal caso Leonardo Bonucci, allontanato e poi fatto tornare un anno dopo, così come con Gigi Buffon.
Il calcio che diventa quasi come la politica, o viceversa. Dove conta vincere, trovare l’alleanza più forte. Con Massimiliano Allegri la Juventus andrebbe sul sicuro, per quanto riguarda la conoscenza della piazza, anche se ci vorrà un tipo di squadra ben diversa rispetto a quella attuale.