Premier League sempre più nel vivo. Le sorprese non mancano mai e c’è chi vuole tentare un allungo decisivo in vista del finale. Tutti con un pensiero rivolto al principe Filippo, lutto al braccio e minuto di silenzio.
Il campionato inglese è sempre accesissimo. La Premier League non manca mai di stupire, e non è il campionato delle certezze. Prendiamo, una su tutte, il Chelsea, che sino a una settimana fa si stupiva in positivo per la difesa da imbattuta. Ebbene, dopo 420 minuti di gloria, cinque gol presi nel sabato pasquale in casa hanno ridimensionato il progetto di Tuchel, che dovrà dunque ripartire quasi daccapo, partendo dal march contro il Crystal Palace in trasferta-
Non è l’unico argomento per la Premier League, abituata a cambiar pelle in base alle stagioni. Sicuramente c’è interesse per un incontro tra stili in panchina diversi, come nel caso di Manchester City e Leeds. Pep Guardiola contro Marcelo Bielsa, scuole diverse e risultati che a volte vanno e a volte vengono.
Lo stile dell’ex canterano contro quello del “loco”, che forse poteva ottenere qualcosa in più dal suo Leeds ma non manca di stupire nelle sue iniziative. Ha dedicato tre ore ad attività sociali, dopo aver saputo che era questo il prezzo forza-lavoro di un biglietto per seguire la sua squadra. Un’iniziativa tipica della Premier League, difficile immaginare questo nel nostro torneo e non passare direttamente per alieno.
Pezzi di motore da ritrovare
Il Liverpool, tornando alle difese non eccelse, sa che deve farsi perdonare. I tre gol presi a Madrid sono ancora memoria fresca, contro l’Aston Villa servirà una maggiore attenzione. Soprattutto serviranno i tre punti perché l’attuale sesto posto e il meno tre dal quarto posto non tranquillizzano l’ambiente: c’è il rischio di dover affrontare l’Europa dalla porta secondaria.
Non a caso, le grandi attenzioni per una volta saranno rivolte a West Ham e Leicester. Ovvero la sfida tra la quarta e la terza in classifica, confermare questo a fine campionato sarebbe incredibile per entrambe. Soprattutto perché avrebbero sbaragliato una concorrenza incredibile, lasciando alle spalle squadre con ben altro blasone e monte ingaggi.
Fra queste, il Tottenham di Josè Mourinho alla ricerca di una prestazione di orgoglio contro il suo ex Manchester United. Si vedrà se le fatiche di coppa avranno intaccato la forma di Pogba e compagni, Kane e soci invece hanno voglia di rivalsa, loro che di giovedì non giocano più.
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Senza dubbio, la grande delusione della Premier League è l’Arsenal, che avrà una trasferta facile sul campo dello Sheffield, che attende ormai solo la matematica per l’approdo in Championship.
La lotta salvezza, oltre ad avere già una prima condanna virtuale, attende propositi bellicosi, Newcastle e Fulham dovranno fare risultato, dopo aver vanificato tante occasioni. L’impressione è che servirà tanta pazienza e tanto olio di gomito per riemergere dalle sabbie mobili.