Non si placa la bufera attorno a Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante del Milan, espulso sabato a Parma, è stato beccato in un ristorante di Milano assieme ad altre persone.
Quanto si parla di Zlatan Ibrahimovic è impossibile cadere nella banalità. Personaggio, e calciatore, sempre sopra le righe lo svedese, che stavolta è però voluto andare oltre. Dopo l’espulsione (discussa) di sabato contro il Parma l’attaccante del Milan è stato beccato ieri a pranzo in un locale di Milano. Assieme a lui altri commensali, tra i quali il suo ex compagno Ignazio Abate, tutti sprovvisti di mascherina e non a distanza di sicurezza.
Un episodio che è diventato virale, così come la foto che lo testimonia, in quanto il Lombardia ieri si era ancora in zona rossa ed era vietato uscire di casa se non per i motivi permessi dalla legge (salute, lavoro o comprovate necessità). A rivelare quanto accaduto è stata la testata Fanpage, che ha anche pubblicato lo scatto che ritrae Ibra seduto al tavolo assieme ad altre persone.
Leggi anche–> Maresca, la decisione dopo il rosso a Ibra
Il proprietario del locale si sarebbe così giustificato per quanto accaduto: “Non hanno pranzato, da amici abbiamo bevuto un bicchiere di vino“. Parole che tuttavia non motivano la ‘reunion‘, per legge vietata in quanto non rientrava nei casi previsti dal DPCM.
Fonti vicine al giocatore affermano invece che l’incontro, durato circa un’ora, sarebbe stato motivato da motivi di lavoro. Il caso, però, è destinato a far discutere.
Intanto sul web l’opinione dei tifosi si spacca in due: alcuni condannano lo svedese, criticando il fatto che si senta legittimato a vivere al di sopra delle regole. Altri, invece, cercano di smorzare i toni cercando di sollevare Ibra da eventuali responsabilità.