Chelsea-Porto, le outsider chiedono spazio in Champions

Chelsea-Porto potrebbe consegnare alle semifinali di Champions League un’outsider pericolosa. Che in Europa non ha proprio nulla da perdere.

La Coppa dei Campioni da riformare, in effetti, può trovare molti fan. Proprio guardando a qualche semplice parallelo. Da anni si disputano dagli ottavi in poi sempre le stesse partite, nemmeno fosse la vecchia Serie C2 girone A con i derby delle Pro.  Così come da anni gli incroci diventano spesso letali, con gare da finali anticipate e altre che passano spesso in sordina. Come nel caso di Chelsea-Porto che torneranno in campo già stasera.

Un ritorno dal sapore dolce, si augurano i tifosi del Chelsea. I blues devono difendere il 2-0 dell’andata, con la squadra di Tuchel brava a imporsi sui portoghesi senza troppi affanni. Sarà stata per la maglia da trasferta (simile a un pugno nell’occhio, cromaticamente parlando), sarà stata la voglia di rivalsa dopo i cinque gol presi in Premier League, ma il Chelsea ha comunque prodotto una prestazione solida. Ed efficace, soprattutto, perché gli inglesi sanno di dover aumentare i giri del proprio motore.

La gara di andata ha messo in risalto la praticità degli inglesi, gioco in verticale nel sfruttare la scia dei contropiedi, nonché abilità di palleggio per smorzare il ritmo degli avversari. La partita di stasera, guardando questi dati tattici, potrebbe già avere un epilogo scontato.

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Tuchel e Conceicao, modi diversi di guardare il match

Sergio Coincecao - Getty Images
Sergio Coincecao, allenatore di un Porto che cerca l’impresa sul Chelsea – Getty Images

C’è una differenza di ritmo soprattutto tra i tecnici. Il tedesco Tuchel ha preso il Chelsea in corsa e sembra aver ricavato quasi il massimo. In sede di mercato, avanzerà precise richieste come quella di due centravanti da poter alternare con una certa stabilità, soprattutto integri dal punto di vista fisico. Nonché altri giocatori funzionali al suo modo di giocare, la campagna delle cessioni aiuterà il Chelsea poi nelle richieste del manager. Che saranno esose e mirate, in ogni caso.

Sergio Conceicao, invece, dopo aver eliminato la Juventus sa che sarebbe una sorta di miracolo anche far fuori il Chelsea. Dover fare almeno tre gol nel match sembra un’impresa, ma la sbandata di dieci giorni fa degli inglesi può far ricavare qualcosa. Sicuramente, aumenterà la pressione dei portoghesi, giocando in maniera furente già dal primo tocco del pallone. Proprio questo è uno dei cardini del tecnico lusitano, ovvero portare le sue squadre al massimo già dai primi minuti.

Non a caso, è monitorato anche in Italia, sondato per qualche panchina nostrana europea, ma appare difficile almeno nell’immediato un approdo dell’ex ala di Lazio e Inter.

La gara di Champions sarà anche uno spartiacque necessario. Al Chelsea per capire come dosare le forze nel prossimo futuro, al Porto per riaccendere la gioielleria estiva. Perché i portoghesi già degustano le prossime plusvalenze, obiettivo mica tanto nascosto della dirigenza del Porto.

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