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Calcio

Collezionismo calcistico, una mania tutta italiana

Il collezionismo calcistico è diventato sempre più un modo per ricordare lo sport dei tempi passati. Le curiosità, ma anche le manie dei veri appassionati.

Una moda tutta italiana. Il collezionismo calcistico ha sempre più adepti, che cercano cimeli della propria squadra del cuore o semplicemente allargano la loro collezione con ogni pezzo possibile. Anche la questione marketing, ogni anno, ha cambiato notevolmente questa dimensione: ogni squadra ha almeno tre se non quattro divise stagionali, cui sommare quelle dei portieri. E tutte diverse di anno in anno, perché cambia il modello, lo sponsor o addirittura il fornitore.

Per chi colleziona maglie è praticamente impossibile avere tutti i modelli. Perciò, le collezioni in materia sono spesso su criteri personali, in base al campione scelto oppure su una specifica squadra. Molto in voga sono le maglie preparate, ovvero divise che vengono donate negli spogliatoi ma poi non indossate dai calciatori. Hanno già loghi attaccati e in media si aggirano intorno alle duecento euro, una cifra importante che varia da campione a campione. Una preparata di Cristiano Ronaldo può assumere cifre importanti nelle aste on-line, qualche maglia della zona salvezza si può comprare senza troppi sforzi.

Senza considerare quelle da store, che dopo due stagioni sono scontate dell’80%: prova ne è un noto fornitore di Serie A, ancora alla ricerca di acquirenti per le terze divise

Album, figurine e gadget, mania dilagante

Strategie di marketing per il collezionismo italiano: bambini con l’album appena uscito – Getty Images

Se si parla di collezionismo calcistico, la menzione d’obbligo è per le figurine. Con migliaia di appassionati che, a loro volta, scambiano, comprano e rivendono materiali d’annata. Sono ormai un pezzo raro le cosiddette rookie, ovvero le prime figurine in assoluto. Come nel caso di Andrea Pirlo, la prima fu quella al Brescia del 97-98, oppure quella di Paolo Maldini datata 1985-86. Esaurite sono le figurine che non si possono comprare più negli store, tipo i vari Maradona, Platini e in epoca recente Totti, Del Piero e Baggio.

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La storia delle collezioni, per altro, ha regalato gloria a due portieri. Oltre all’immortale Pizzaballa, da segnalare il curioso caso di Astutillo Malgioglio, introvabile per eccellenza dell’album 1987-88. Addirittura vale più una singola sua figurina che comprare, di seconda mano, un album completo di quella annata. E occhio alla differenza: il collezionista più accurato fa il set, ovvero album e figurine a parte da non attaccare e mettere nel raccoglitore.

Tra le tante collezioni calcistiche, sicuramente uno spazio importante lo hanno i libri tematici, e le storie che riguardano il mondo del calcio a 360 gradi. Anche in questo caso, tanta importanza soprattutto per le opere italiane come le biografie. Nonché per le opere su squadre straniere, in molti si appassionano alle storie belle del calcio, dimostrando come il pallone sia un collante anche per conoscere nuovi mondi.

Published by
Massimo Maneggio