La riapertura degli stadi si fa più vicina e concreta dopo l’incontro tra Gravina e Vezzali. Interessati Serie A e Coppa Italia.
Con la conferma del pubblico agli Europei 2021 all’Olimpico di Roma, ecco che ritorna di moda la questione della riapertura stadi anche per la Serie A. Ieri, c’è stato un incontro per parlarne, tra Gravina presidente della FIGC, e Valentina Vezzali sottosegretario con delega allo sport.
Sembra, che l’accordo preveda la riapertura stadi per le ultime 2 giornate di campionato, solo per 1000 tifosi. In più, è interessata anche la Finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus, per la quale si potrebbe arrivare al 10% della capienza massima del Mapei Stadium.
Fatto sta, che almeno se ne parla della riapertura degli impianti, e che questo ritorno probabili dei tifosi, possa essere un test importante proprio per Euro 2021, e per la prossima stagione. Al momento, inoltre, si spera anche che la vaccinazione possa dare gli effetti sperati, magari arrivando a aumentare il numero di persone negli impianti.
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Gravina, attenzione ai 7 club
L’attenzione di Gravina per la riapertura degli stadi, tuttavia, non deve fargli dimenticare della guerra in atto nella Lega di Serie A. Una lotta, che a quanto pare, vuole colpire proprio lui.
I 7 club che hanno chiesto le dimissioni di Dal Pino, puntano proprio a minare l’attuale presidente della FIGC, reo di aver voluto dare importanza anche ai voti dei club medio-piccoli, cercando di riportare il meccanismo di votazione a un peso del 25%.
Questo, insieme all’idea del canale ufficiale della Lega Serie A poi andato in disuso, è sembrato un affronto alle 7 società più grandi, che vogliono la testa anche del presidente Gravina, oltre che quella di Dal Pino. Questa situazione, difatti, è in divenire e va guardata con estrema attenzione.
Il momento della riapertura degli stadi, quindi, si avvicina sempre di più. La finale di Coppa Italia dovrebbe essere il primo test, poi si dovrebbe passare alle ultime 2 giornate di campionato. Il tutto, però, con un occhio alla situazione sanitaria del paese, e alla guerra ai vertici del calcio italiano.