Sassuolo-Fiorentina, può essere l’inizio o la fine dei viola verso la salvezza. Contro gli emiliani non sarà facile fare bottino pieno.
Il paradosso della Fiorentina è di giocarsi la permanenza in Serie A nei peggiori campi esterni. Fra questi senza dubbio quello del Mapei stadium, tana del Sassuolo che sta recuperando gli uomini più importanti in vista del rush finale.
Il gruppo di De Zerbi ha retto bene, dal punto di vista del gioco, le tre gare in cui è stata costretta a far meno dei nazionali, mandati a casa in via precauzionale dopo il focolare partito con gli impegni azzurri. Così, senza Caputo, Berardi, Ferrari e Locatelli, il Sassuolo ha strappato un punto con tenacia in casa contro la Roma per 2-2. Poi è stata sconfitta 2-1 nella San Siro nerazzurra, ma non demeritando affatto. Infine la vittoria esterna a Benevento, una vittoria di misura in cui sono rientrati in campo proprio Ferrari e Locatelli.
Il Sassuolo ne è uscito rafforzato sia come immagine e sia in campo, alcuni talenti come Traorè e Raspadori hanno preso maggiori responsabilità e questo fa ben sperare per il futuro. Per questo match, De Zerbi conta soprattutto di avere più alternative in attacco, l’ingresso di Berardi e Caputo sposterà decisamente gli equilibri dell’incontro. Mai il Sassuolo era stato così lontano dai suoi giocatori più rappresentativi in attacco.
Il trend dei viola, un punto a gara?
Lo ha confermato anche Daniele Pradè: il trend della Fiorentina sarebbe realizzare la media di un punto a partita, arrivare quindi a 38 punti per stare tranquilli. Ma la piazza tranquilla non è, pur avendo otto lunghezze di distacco dal Cagliari. La Fiorentina è una squadra ormai abituata alla mediocrità dei risultati, come se fosse normale collezionare delusioni o prestazioni scialbe.
Il rientro di Ribery, dopo la squalifica rimediata contro il Genoa, potrebbe spostare il senso di leadership, ma è l’impianto tattico quest’anno a non convincere. La Fiorentina è inadatta a giocare in qualsiasi modo, ogni modulo sembra quello sbagliato per i viola. Qualcosa di incredibile, nonostante ci sia qualche buona individualità nei vari reparti.
Sicuramente c’è da fare molto di più, supportare adeguatamente Dusan Vlahovic, definitivamente esploso nell’anno più difficile dei gigliati. Il serbo ormai si sta caricando tutto il peso dell’attacco, prendendo responsabilità importanti a soli vent’anni. Queste partite serviranno praticamente per portare la salvezza in casa viola e cercare un nuovo lido futuro: l’interesse della Juventus non è un mistero, Fabio Paratici lo segue sin dai tempi delle giovanili.
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In chiave Fiorentina, dunque, partite che serviranno come vetrina, soprattutto a centrocampo c’è da dare una spolverata. Non c’è un mediano in forma, e anche questa può essere una notizia: o con le gambe, o con la mente nessuno al centro tiene bene i novanta minuti.