Il Tottenham ha esonerato Mourinho, che paga una stagione deludente con gli Spurs: quanti fallimenti per lo Special One dopo il triplete.
Un triplete all’Inter per diventare lo “Special One”, seguito da una lunga astinenza, che lo ha reso il “Normal One”. José Mourinho incassa un altro esonero, che certifica una serie di fallimenti dopo la gloriosa cavalcata al timone dell’Inter. Dal 2009 in poi, il portoghese ha vinto una Coppa di Spagna, una Supercoppa e una Liga con il Real Madrid, la Premier con il Chelsea e due coppe di Lega, una con i Blues e una al Manchester United. Con il quale ha alzato al cielo l’Europa League.
Non un bottino scarso, ma neanche i trofei chiesti a Mourinho, vittima negli ultimi 10 anni di una serie di fallimenti e di un nuovo esonero. Il Tottenham non ha infatti atteso il termine della stagione per detronizzare l’allenatore, che lascia gli Spurs senza titoli e attualmente in settima posizione in Premier League, a 5 punti di distanza dalla zona Champions.
Un’esperienza, quella a Londra nel club di Levy, che non ha mai convinto. Il suo rapporto con i calciatori non è mai stato idilliaco, e la gestione di alcuni campioni in più occasioni ha sollevato polveroni in Inghilterra, dove il tecnico è spesso oggetto di critiche per i suoi atteggiamenti. Gli ultimi 10 anni di carriera però certificano che il portoghese è in parabola discendente.
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Josè Mourinho continua a raccogliere una serie di fallimenti che fanno notizia per un allenatore esonerato anche dal Tottenham. Dopo il triplete con l’Inter fu infatti scelto dal Real Madrid per riportare la Champions nella bacheca dei blancos. Arriva in Spagna con l’etichetta di Special One e il premio di miglior allenatore dell’anno, ma alla prima stagione si aggiudica solo la Coppa del Re. L’anno dopo vince il titolo laureandosi campione in 4 nazioni diverse. Florentino Perez gli chiede la Champions, che però non arriverà nella terza stagione alle Merengues a causa dell’eliminazione per mano del Borussia Dortmund. Non serve neanche il traguardo delle 100 vittorie, perché la sua esperienza si chiude dopo 3 anni.
Nel 2013 parte il Chesea bis. Durerà 3 stagioni anche la sua seconda esperienza a Londra, in cui l’allenatore porta a casa una vittoria in Premier e una Coppa di lega. Nel 2015 però la squadra arriva addirittura a sfiorare la zona retrocessione, e la sconfitta con il Leicester che lo relega al sedicesimo posto, convince Abramovich a chiudere il rapporto. Un disastro, che però non impedisce al Manchester United di puntare su Mourinho, reduce da anni di fallimenti soprattutto in Europa ma comunque ancora fra i top manager liberi sul mercato. Con i Red Devils arriva una vittoria in Europa League, una Coppa e una Supercoppa di Lega.
Doveva essere il nuovo Ferguson, e invece come già accaduto al Chelsea con l’ammutinamento della squadra, entra in rotta di collisione con i calciatori e Pogba, spesso attaccati da Mou. Il resto è storia attuale, che parla di un nuovo esonero e di un altro capitolo nei fallimenti di Mourinho. La sua carriera è ricca di alti e bassi, ma di certo tanti club hanno già gli occhi su di lui.