Superlega e arbitri. Da dove arriveranno, chi saranno. Florentino Perez ha in parte risposto alla domanda che interessa tutti.
Le domande in merito alla costituzione, per ora abbastanza provvisoria della tanto discussa Superlega, spaziano su ogni fronte. Ci si chiede qualsiasi cosa, in merito al progetto che divide e fa discutere e rischia di compromettere il pianeta calcio, tutto, per come lo conosciamo, per come l’abbiamo sempre inteso, per come l’abbiamo sempre amato. Tra le tante riflessioni in merito, una appare piuttosto calzante: Da dove arriveranno gli arbitri?
A questa domanda, seppur con un velo di incertezza ed in maniera non del tutto esaustiva, ha provato a rispondere lo stesso Florentino Perez, presidente del Real Madrid e leader della cordata di presidenti che sta dando formalmente vita alla Superlega di calcio. Gli arbitri saranno selezionati tra i giovani, ha spiegato Perez, si sceglieranno i migliori e ci si affiderà alla loro competenza, anche grazie a strumentazioni e progetti innovativi.
Leggi anche >>> Superlega, Bielsa non ci sta:Il nostro sport deve essere di tutti
Leggi anche >>> Superlega: un club abbandona il progetto, annuncio
Progetto Superlega: ci sarà il VAR e gli arbitri saranno tutti microfonati
Il VAR sarà presente anche nella Superlega, ha dichiarato Perez, e gli arbitri saranno tuti microfonati per consentire ai telespettatori ed a tutte le persone presenti di comprendere pienamente ogni scelta del direttore di gara. Ovviamente, non è da escludere che alcuni arbitri potranno arrivare dalla singole federazioni, sotto lauta ricompensa. Tutto insomma in nome dello spettacolo e della vendita di un prodotto calcio, per molti, oggi, in rovina.
La questione divide e fa discutere, la Superlega, piace soltanto ai club più ricchi. Quindi potenti, le piccole sembrano essere tagliate fuori e non si è ancora ben capito quali saranno i criteri per una eventuale adesione successiva. Gli arbitri, in tutto ciò, potrebbero portare ad ulteriori divisioni, con, di fatto, professionisti, strappati a suon di migliaia di euro alle singole federazioni di appartenenza. Una vera e propria rivoluzione.