Il calcio e la birra sono una cosa sola. Prima, durante, e dopo una partita, un boccale al pub unisce tifosi e calciatori di tutto il mondo.
“Sabato 18, alle ore 20 e 25, in telecronaca diretta da Wembley si gioca Inghilterra-Italia, valida per la qualificazione della coppa del mondo. Il ragionier Ugo aveva un programma formidabile: calze, mutande, coperta di flanella, tavolo davanti alla TV, frittata di cipolle, bottiglia familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato, e rutto libero.”
Questa scena è tratta dal film Tragico Fantozzi (1976), in cui Paolo Villaggio recita una caricatura dell’Italia di quei tempi. Già negli anni ’70 anni, Fantozzi, come anche molti italiani, durante una partita di calcio non si faceva mai mancare una birra fredda. La tradizione è arrivata fino ad oggi, trainata da sponsor come Heineken, e giocatori come Ronaldo il Fenomeno.
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Ciccio Caputo, attaccante del Sassuolo produce la Birra Pagnotta ad alta fermentazione belga e con pane di Altamura DOP. A Genova, la Sampdoria ha lanciato nel 2017 la Doria, bevanda alcolica blucerchiata promossa dall’ex centrocampista Andrea Parola e venduta in bottiglie di plastica da poter bere allo stadio.
Sulle divise del Cagliari si può leggere la sigla Ichnusa, birra sarda diventata simbolo di un’isola; così come anche la Raffo pugliese da anni si trova sulla maglie del Taranto F.C..
Nel 1997 in Italia parte il Trofeo Birra Moretti, con partite di 45 minuti giocate nella fase di precampionato. L’idea nasce dall’Heineken, proprietaria del birrificio italiano coi baffi, e sponsor della Champions League.
Secondo Luca Gatteschi, medico della nazionale italiana di calcio “La birra dopo partita è meglio degli integratori, ma non deve superare i 4 gradi di alcol”.
Ma non tutti la pensano allo stesso modo: Ronaldo ad esempio, usava la birra come Energy Drink nascondendo il nettare degli Dei nelle lattine di Guaranà e bevendola prima di entrare un campo.
Anche Bandalovsky, difensore bulgaro del OFK Pirin, nei minuti di recupero di una partita data ormai per persa, bevve una birra lanciata da un tifoso segnando poco dopo il gol salvezza.
La conclusione è matematica: prima, durante o dopo una partita, la birra non deve mai mancare.