Bologna-Torino è una sfida dal passato prossimo. In questo caso, si incrociano varie storie, da Mihajlovic a Soriano, passando per Verdi e De Silvestri.
La gara del “Dall’Ara” mette difronte un sacco di ex. Bologna e Torino andranno in campo con il passato che si incrocerà in un turbinio di emozioni. Spesso anche con rivendicazioni e malumori che affiorano, non è semplice affrontare squadre con tante emozioni addosso.
Lo sa bene Sinisa Mihajlovic, che di panchine ne ha girate un bel po’, ma a Torino non ha lasciato una sua impronta. Perché con i granata è spesso difficile prendere le misure, la piazza vorrebbe i fasti di quarant’anni prima ma non ci sono né i giocatori e né la dirigenza dell’epoca. Così, il buon Sinisa si è arreso davanti a un progetto tecnico che non è decollato, a una stampa mai tenera con gli allenatori dopo un anno e a una sorta di “accontentarsi” che il serbo non ha mai digerito.
Se la panchina dice questo, il campo dice anche altro. Nel Bologna un fresco ex granata è Lorenzo De Silvestri, che ha lasciato il Torino, dopo le esperienze con Lazio, Fiorentina e Sampdoria. Fedelissimo di Mihajlovic, allo stadio “Olimpico” ha lasciato il ricordo di tanti chilometri macinati. Classe 1988, forse ha raccolto meno soddisfazioni di quante previste agli inizi della carriera, ma ha lasciato comunque un ricordo professionistico dovunque abbia giocato.
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Verdi e Soriano, storie di calcio agli antipodi
Passando la rassegna degli ex tra Bologna e Torino, curiose sono le storie di Verdi e Soriano. Per il trequartista, la piazza felsinea è stata quella con più ricordi da incorniciare. Aveva le chiavi della trequarti e fu un eccellente padrone di casa, ha trascinato la squadra rossoblu a salvezze agevoli, rifiutando anche in un primo momento il Napoli. E non tutti lo avrebbero fatto nel momento del massimo splendore sportivo, quando nelle partite gli riusciva di segnare di destro e di sinistro. Nella stessa gara, nella stessa porta, allo stesso portiere, sempre su calcio di punizione.
Ora è diventato un regista atipico, Davide Nicola lo ha arretrato e chissà che il Torino non ne tragga beneficio da questa nuova posizione in campo.
Un’altra storia è quella di Roberto Soriano. Arrivato a Torino per lasciare un segno e che… per colpa del web è stato praticamente costretto a lasciare i granata. Perché basta un segnale distensivo nei confronti dei cugini bianconeri che subito scatta “l’affronto”, una di quelle storie ormai tipiche del calcio 2.0.
Tutto sommato lasciare i granata non è stata una scelta da rimpiangere per Soriano, diventato un punto fermo al “Dall’Ara”. Tanto da far discutere Mihajlovic sul suo mancato impiego nella Nazionale di Mancini.
La bella stagione sta per iniziare, stasera vedremo se il campo sarà più distensivo.