Calciomercato Juventus, Dybala risponde ad una domanda su Messi: “Ne hanno parlato tanto”. E sulla stagione bianconera: “Negativa”.
Paulo Dybala ha parlato a 360 gradi di Juventus, calciomercato, e anche di Messi. In una intervista su Twitch con Ibai Llanos, numero uno dello streaming in Spagna, il bianconero ha raccontato la sua esperienza a Torino, svelando alcuni curiosi retroscena. L’argentino ha tracciato il bilancio della stagione, non nascondendo la sua delusione per un’annata delicata della squadra. “Abbiamo vinto un trofeo con il Napoli – ha dichiarato la Joya – e abbiamo una finale da giocare contro l’Atalanta. Ciò nonostante è una stagione negativa, perché noi siamo abituati a vincere, e invece lo scudetto andrà all’Inter”.
Un messaggio che incorona Antonio Conte e una speranza per il futuro, che lascia intuire la volontà di Dybala di restare in bianconero. “E’ un anno differente, e i cambiamenti sono stati tanti. Sono arrivati nuovi calciatori, un nuovo tecnico, ma dobbiamo imparare dai nostri errori e fare meglio nella prossima stagione”. Segnali importanti. Parole che aprono al rinnovo, e anche una indicazione di calciomercato che svela un curioso retroscena su Messi, compagno di nazionale di Paulo Dybala.
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“Io credo che per lui sarebbe incredibile restare al Barcellona – ha affermato la Joya – a prescindere se arriverà Aguero”. Dybala apre alla possibilità di una permanenza di Messi in blaugrana, e svela un curioso retroscena di calciomercato che riguarda la Juventus. Alla domanda di Llanos su un possibile approdo in bianconero della Pulga, il bianconero racconta il suo punto di vista. “Ne hanno parlato tanto in Italia, ma è una trattativa difficilissima. Io, lui e Cristiano? Con Ronaldo ho fatto tante cose buone, e ci stiamo sfidando per arrivare a 100 gol. A me ne manca solo uno e spero di trovarlo presto, a lui 3. Su Messi ribadisco che restare al Barcellona sarebbe per lui il meglio in una carriera straordinaria”.
Poi un passaggio sulla sua esperienza in bianconero e sulla sua crescita personale. “La pressione un giocatore la avverte sempre. La ho sentita addosso in questa stagione e la sentivo anche a Cordoba. La differenza fra un buon giocatore è una stella è nell’essere forte mentalmente, e non lo insegna nessuno”.