Il tecnico del Liverpool Jurgen Klopp ha parlato delle ultime vicende legate a Uefa e club europei scontenti. Dura al sua posizione.
Il suo Liverpool negli anni è salito alla ribalta grazie al gioco sempre avvincente e spettacolare ed ai trionfi che sono arrivati come automatica conseguenza. Jurgen Klopp è un tecnico che mai lascia qualcosa al caso, sul campo come nelle questioni di ogni giorno. Spontaneo, diretto. La sua posizione circa i fatti degli ultimi giorni netta e precisa. Che si tratti di Uefa o di grandi club, nessuno mai interpella allenatori, calciatori o tifosi.
La riforma della Champions League promossa dalla stessa Uefa, o il progetto Superlega, hanno visto la luce, secondo Klopp, senza mai chiedere, a riguardo, il parere dei calciatori, dei tecnici, di quelle persone che alla fine scendono in campo. Quelle persone che vivono, di fatto, lo scotto di giocare più partite, allenarsi di più, avere maggiore stress. Tutto questo, spiega Klopp, ha poco senso, e non va bene, nel rispetto di tutte le parti coinvolte.
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La posizione di Jurgen Klopp in merito alle ultime decisioni prese dall’Uefa in merito alla Champions League che verrà ed a quelle dei grandi club rispetto al progetto Superlega, nasce dalla necessità di chiarire che già oggi si gioca tanto, e chiedere di giocare di più, dovrebbe essere qualcosa che nasce dal confronto non solo tra presidenti ed istituzioni. Anche i tecnici ed i calciatori dovrebbero essere interpellati e partecipare quindi alle decisioni.
L’Uefa, i club che decidono arbitrariamente di costituire nuove leghe e quindi coinvolgere i calciatori e i tecnici in maggiori impegni, allenamenti chiaramente organizzati in maniera del tutto diversa e maggiore stress fisico e mentale. Jurgen Klopp vorrebbe essere in prima fila, vorrebbe che i calciatori e la categoria che rappresenta fossero in prima fila, insieme ai presidenti di club ed alle istituzioni del calcio. Ma questo, oggi, non avviene.