Stéphanie Frappart è l’arbitro donna più famoso al mondo. Alcuni la ricordano per la partita di Supercoppa europea del 2019, altri per l’accento francese.
Il calcio è vissuto ancora come uno sport solo maschile. Ma non per molto. Qualche anno fa un direttore di gara donna avrebbe destato scalpore, e lo ha fatto; oggi invece, sta diventando sempre più normale vedere una donna con un fischietto. Questo è dovuto anche al lavoro di Stéphanie Frappart, arbitro francese che ha cambiato il mondo del pallone.
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Frappart è stata la prima donna ad arbitrare partite di calcio maschile di Ligue 1, e per ora è l’unica ad aver diretto una Supercoppa europea. Oggi Stephanie ha 37 anni ed è un arbitro di fama internazionale. Anche lei come molti suoi colleghi ha iniziato giocando a calcio.
Su Sport Week, Frappart afferma di essersi ispirata a Collina, e che dirigere una sfida tra signore richiede un dispendio di energie maggiore perché le femmine corrono di più degli uomini. Non le si può fare torto dato è suo il record di 16,1 km percorso in una finale di Coppa.
In Italia il numero i fischietti rosa è ancora basso, ma in costante aumento grazie al successo che sta avendo il campionato rosa negli ultimi tempi. Anche se rispetto alle atlete del calcio femminile, un arbitro donna è più tutelata dalla FIFA.
Da alcuni è stata definita “autoritaria ma giusta”. Nonostante qualche pregiudizio Stephanie in partita viene molto rispettata sia dai dirigenti che dai giocatori «A volte mi chiamano ancora Monsieur o Madame» scherza su Sport Week.
Si muove come una donna che è a conoscenza dell’importanza del ruolo che ricopre, e dell’impatto che le sue fatiche hanno avuto nella lotta per le pari opportunità di genere.
L’arbitro rosa francese si trova d’accordo con Nicola Rizzoli quando sostiene che i calciatori non conoscano ancora le regole. Lei che è in campo a fischiare da quando aveva 13 anni, il regolamento lo conosce a memoria.