Luis Muriel è stato etichettato dai suoi allenatori svogliato e mangione. Eppure l’attaccante colombiano continua a segnare.
L’Inter è sulle sue tracce. L’Atalanta se lo vuole tenere stretto. In molti si sono lamentati della sua discontinuità, e Muriel è il primo a esserne cosciente «Il mio problema è l’assenza di costanza. Ho i piedi giusti, poi però mi fermo per qualche partita. Devo imparare a giocare tutte le gare allo stesso livello, e in questo Gasperini mi è di grande aiuto». Dalla Colombia all’Italia, passando per la Spagna, il calciatore colombiano ha attraversato momenti difficili e ne è uscito a testa alta, e pancia piena.
LEGGI ANCHE: Handanovic, il Batman para rigori e il record delle 500 partite
LEGGI ANCHE: Champions League: dalla Juventus al Liverpool, quante big a rischio
Stefano Pioli lo ha paragonato a Ronaldo per i movimenti e le facce che fa con la palla tra i piedi, mentre i compagni di squadra preferiscono chiamarlo Lucho: Luis Muriel è nato il 16 aprile 1991 a Santo Tomàs in Colombia, e all’Atalanta porta la maglia numero 9.
Per il colombiano quest’anno 19 gol e 8 assist in 31 presenze in Serie A; più 4 gol e 2 assist in 11 partite tra Champions League e Coppa Italia. Una delle stagioni più prolifiche per Muriel che ora vale 26 milioni di euro ed è inseguito a vista dall’Inter. Il contratto con l’Atalanta scade il 30 giugno 2024, ma parlare di calcio mercato è presto per Luis che adesso vuole solo il secondo posto in campionato per Bergamo.
La carriera di Luis Muriel è iniziata vendendo biglietti della lotteria e frittelle cucinate dalla nonna per le strada di Santo Tomàs. E pensare che la sua vita calcistica stava per finire ancora prima di entrare in campo, quando a 13 anni una tendinite lo aveva fatto scartare dall’Atletico Junior. Per fortuna arrivò il Deportivo Calì che dopo qualche anno mise Luis in prima squadra. Da lì, Granada, Lecce, Udinese, Sampdoria, Siviglia, Fiorentina e Atalanta.
Il colombiano è passato tra le mani di molti allenatori, ma non con tutti è riuscito a stabilire un contatto affettivo. Nel 2012 Guidolin disse che i problemi di peso di Muriel ne avrebbero limitato il potenziale; la pancetta a Gasperini non sembra importare troppo purché Lucho continui a segnare ogni volta che lo mette in campo.
Questo è Luis Muriel: un calciatore che da ragazzino ha patito la fame, e ora a tavola mangia con lo stesso gusto con cui segna e serve assist.