Il Bologna ha bisogno di una prima punta. Necessariamente il mercato dovrà regalare ai felsinei un centravanti di ruolo, fatto e finito.
Il Bologna si è salvato senza una vera prima punta. Non è un unicum nel calcio italiano, ma di certo i felsinei non potranno andare avanti così a lungo. C’è Sinisa Mihajlovic bravo, da una parte, ad aver conquistato la salvezza in maniera tranquilla senza questa mancanza. Dall’altra parte c’è una società che deve rendersi conto di come non sempre le cose possono andare benissimo.
Il Bologna ha un buco pesante lì davanti, le soluzioni sono state tante ma non si può sempre usare una mezzapunta per cercare la profondità. Mihajlovic è stato bravo a utilizzare Musa Barrow, cresciuto in maniera esponenziale.
Che non ha i movimenti del centravanti basico, ma ama spaziare in mezzo alle linee. Molto più disciplinato tatticamente, rispetto ai tempi dell’Atalanta, il gambiano (diventato “Gabbiano” come soprannome per un ascolto involontario) è ora più concreto sotto porta. Non a caso, nel girone di ritorno è avanzato molto nelle statistiche, dimostrandosi sempre al centro delle azioni offensive del Bologna. Gol e assist in crescendo per un prospetto di sicuro avvenire, utile al Bologna per tanti campionati e monetizzare in futuro.
Barrow, però, non è un centravanti e c’è bisogno di una punta classica, soprattutto nelle sfide più intense con difese ben piazzate.
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Palacio non è eterno, Santander da Chi l’ha visto?
Il Bologna ha altri attaccanti, ma non adatti a fare la prima punta, per un motivo o per l’altro. La prima punta doveva essere Federico Santander, ma del centravanti ha solo la posizione in campo e basta. Vede poco la porta, tende all’infortunio facile e sembra non esser mai completamente integrato nella Serie A.
Un giocatore così, al Bologna, non serve ma occhio a non fare l’errore commesso con Mattia Destro, lasciato libero per poi continuare la sua carriera nel Genoa. Il Bologna potrebbe monetizzare in Sudamerica, cercando una prima punta più utile del paraguaiano.
Soprattutto, cercare questa prima punta è necessariamente qualcosa di immediato, in quanto il buon Rodrigo Palacio non è eterno. Fa un gran movimento, è un giocatore utilissimo, ma non è un centravanti. Non lo è mai stato, in fondo, ed è per questo che ha giocato per tanti anni nella Serie A, per la capacità di sapersi bene adattare con la punta di ruolo, e comunque spaziando da attaccante largo.
I nomi del Bologna per il futuro sono spesso indecifrabili, il mercato spinge sempre al Nord dell’Europa, cercando il bomber prossimo nei campionati olandesi o scandinavi. Si potrebbe anche cercare bene in Italia e trovare qualche nome emergente. Ci penserebbe poi Sinisa Mihajlovic a indottrinarlo sulla strada del gol.