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L’anniversario della Norvegia Calcio, e le proteste dei vichinghi contro il Qatar

I vichinghi della Norvegia festeggiano il 119 anniversario della nazionale di calcio. Non si placano le proteste dei giocatori contro il mondiale in Qatar.

Sempre un passo avanti le popolazioni del nord Europa. Ieri si sono celebrati i 119 anni della nazionale norvegese di calcio, una squadra piena di sorprese: gli unici al mondo a non aver mai perso contro il Brasile con 2 vittorie e 2 pareggi. I festeggiamenti a Oslo non bastano a fermare le proteste dei giocatori contro la violazione dei diritti umani nella costruzione degli stadi in Qatar. L’etica delle terre scandinave non si compra con un pallone.

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Auguri ai Leoni del Nord!

Maglia di proteste della Norvegia (Getty Image)

La partita d’esordio dei norvegesi del 1908 contro i cugini della Svezia fu una vera disfatta, persa per 11-3. La nazionale dei Leoni che un tempo era capitanata da Riise e Carew, ex giocatori della Roma, ed ora in mano ai talenti di Hauge, Håland e Ødegaard, ha avuto le sue rivincite e ieri 30 aprile 2021 la Norvegia ha compiuto il suo 119 anniversario.

I vichinghi si trovano al 42esimo posto nella lista FIFA del 2021; nel girone per la qualificazione ai mondiali sono quarti, a pari punti con Olanda e Montenegro che inseguono la Turchia in capo al gruppo. La prossima partita in programma a settembre è lo scontro diretto con gli Orange.

Le proteste dei Vichinghi

La contestazione è partita da un piccolo club di calcio norvegese e si è estesa in poco tempo fino alla nazionale. Il Guardian afferma che in Qatar vi siano stati oltre 6500 incidenti mortali nella costruzione dei nuovi stadi, senza nessuna conseguenza per chi organizza i lavori. Nel giro di qualche mese alle proteste vichinghe si sono aggiunte anche Danimarca, Germania e Olanda.


Secondo un sondaggio effettuato tra la popolazione della Norvegia, il 55% ritiene che in caso di qualificazione, la nazionale di calcio non dovrebbe partecipare ai mondiali, con solo il 22% di cittadini contrari. Votazione incompatibile però con la posizione presa della federazione di calcio norvegese che non vuole boicottare la coppa del mondo alla quale manca dal 1998.

Anche il capitano della nazionale Ødegaard non vorrebbe rinunciare ai mondiali, ma ritiene comunque necessario fare qualcosa a livello mediatico per chiedere un intervento da parte della FIFA. Per questo nella partita contro il Gibilterra i calciatori hanno cantato l’inno nazionale con indosso la maglia “Diritti umani dentro e fuori dal campo”.

Published by
Jhonattan Poletti Silva Franco