Difesa traballante: Juve, aggrappati a Matthijs De Ligt

Matthijs De Ligt sembra l’unico bianconero ad essersi salvato nella difesa juventina. A lui il compito di diventare il nuovo leader del futuro nella Juventus.

Un altro anno superato. Quella di Matthijs De Ligt alla Juventus è un’avventura con sempre più responsabilità. L’olandese, infatti, è ormai un elemento insostituibile e soprattutto un giocatore pronto per assumersi il peso di un’intera difesa. Non ha giocato tutte le gare, nelle percentuali è stato in campo per un 60% abbondante in Serie A, dunque con 23 partite, un gol e un assist. Quando però è stato tra i disponibili, è stato sempre tra i più positivi, dimostrando come non conta la giovane età se si hanno tutte le caratteristiche giuste.

Perché non va mai dimenticato che l’olandese ha solamente 21 anni, ma ha la maturità di un centrale con almeno dieci anni in più. A 18 eliminava proprio la Juventus dalla Champions, ed era già al suo terzo anno da titolare in Eredivisie. Mica roba da poco, in Italia si sta ripetendo con forza e tenacia.

Forse è stato troppo bersagliato dalla critica nella prima parte della scorsa stagione, quando i calci di rigore erano fischiati per i suoi ripetuti tocchi di mano. In una stagione dove questa regola fu abusata all’inverosimile, la sfortuna e anche un piazzamento particolare penalizzavano l’olandese. Capiti due o tre dettami, De Ligt poi è diventato il giocatore meno falloso tra i difensori juventini.

Dimostrando, quindi, di essere anche un elemento intelligente e capace di rispondere alle critiche con il lavoro. E non con polemici post su instagram, come molti suoi coetanei nel mondo del calcio.

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De Ligt di testa - Getty Images
Un solo gol sinora in stagione per Matthijs De Ligt, realizzato contro il Parma – Getty Images

Pensando a Matthijs De Ligt, viene facile fare il paragone con i grandi del passato. Ma anche vedere con chi si affianca attualmente. In Nazionale compone la coppia migliore di centrali difensivi al mondo, l’unione con Van Dijk e l’eventuale assemblaggio con De Vrij rendono praticamente gli orange imbattibili lì dietro.

Nella Juventus invece c’è alternanza con Bonucci e Chiellini, se lo consentivano le condizioni fisiche sarebbe stato curioso vederli un intero campionato insieme. Con la difesa a tre, dove sarebbe stato l’olandese l’allievo… presto maestro. Perché dal suo arrivo è stato sempre sottovalutato o quasi, Sarri addirittura gli stava preferendo Demiral, mentre a Torino in generale è sempre Bonucci a vantare maggior credito, nonostante prestazioni non proprio eccellenti.

De Ligt, comunque, guarda al futuro, sino al 2024 sarà in bianconero, se non si metterà all’opera il suo procuratore Mino Raiola. E, guardando gli Europei, c’è un po’ da temere, perché eventuali ottime prestazioni porterebbero compratori alle porte di Torino.

La Juventus non può concedersi il lusso di perdere il suo faro difensivo, ma il bilancio è un elemento da non sottovalutare. Soprattutto in caso di disfatta sportiva, ovvero l’accesso all’Europa League.

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