L’albo d’oro dell’Europa League non lascia dubbi: è una competizione più adatta per squadre inglesi e spagnole. Anche in questa edizione.
È una coppa quasi dal destino segnato. L’albo d’oro dell’Europa League è marcatamente a vocazione spagnola o inglese, in queste due nazioni è arrivato praticamente quasi tutto il patrimonio delle vittorie. Da quando ha assunto questa nuova denominazione, le italiane hanno raggiunto qualche semifinale e una finale, quella dell’Inter la scorsa stagione, negli ultimi vent’anni. Non proprio un grandissimo bottino che lascia, come sempre, polemiche sul modo di affrontarla.
Quindi è una coppa a vocazione inglese e spagnola, spesso vinta da squadre che puntavano alla Champions ma, una volta arrivate in Europa League, non hanno per nulla disprezzato questa competizione. L’albo d’oro dell’Europa League è appannaggio soprattutto del Siviglia, che sembra esser nata per questo trofeo. Ha vinto ben sei edizioni negli ultimi vent’anni, roba senza dubbio da record. Prima di vincere contro l’Inter, aveva già trionfato nel 2005, 2006, e con Guy Emery in panchina soprattutto nel triennio dal 2014 al 2016. Gli fa compagnia l’Atletico Madrid che la coppa l’ha vinta nel 2010, e poi con Simeone nel 2012 e 2018. Delle spagnole, il Valencia entrò nell’albo d’oro dell’Europa League nel 2004.
Ecco, metà delle coppe in venti anni sono andate in Spagna. Qualcosa che fa riflettere e anche ben sperare il Villareal, impegnato a difendere il risultato dell’andata contro l’Arsenal.
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Le inglesi seguono a ruota, assenti i tedeschi
Le squadre inglesi, pur senza strafare, sono entrate alcune volte nell’albo d’oro dell’Europa League. In principio fu il Liverpool nell’anno 2001, erano decisamente altri tempi dalle parti di Anfield. Quel trofeo fu un buon auspicio per Gerrard e compagni, e un trofeo di Europa League nel regno della Regina Elisabetta arrivò solamente dodici anni dopo. Il Chelsea conquisto il trofeo nel 2013, poi il Manchester United ripiegò sulla seconda coppa nel 2017 grazie a Josè Mourinho.
Il bis del Chelsea arrivò con Maurizio Sarri nel 2019 ma fu memorabile la sfuriata nell’allenamento preparatorio, con calci, urla e i giocatori lasciati basiti in mezzo al campo.
Assenti dal palmares del terzo millennio i team tedeschi, una curiosità che fa capire come anche la maggior parte dei team Bundesliga non abbia quest’amore verso l’Europa League. Nell’albo d’oro comunque c’è una vittoria turca, quella del Galatasaray nel 2000, nonché la doppietta del Porto nel 2003 e nel 2011.
Gloria anche per l’Olanda con il Feyenoord nel 2002, e fu l’ultimo colpo d’ala del team biancorosso. In Russia, invece, anni d’oro per il Cska Mosca nel 2005 e per lo Zenit nel 2007. L’Ucraina ebbe la sua gloria l’anno dopo con lo Shaktar, conquistando la competizione con un team multi etnico.
Per le squadre italiane c’è ancora tanto da fare.