Belgio, che sia la volta buona? Per la nazionale gli Europei possono essere l’occasione utile per vincere un torneo e diventare definitivamente una grande.
Il Belgio sogna in grande e lo fa con buona ragione. Mai come ora, la nazionale ha sfornato così tanti talenti e tutti temibili in campo europeo. È diventata una squadra concreta, fatta da elementi talentuosi che, però, hanno bisogno di un ulteriore certificato.
Una nazionale vincente lo è quando effettivamente vince qualcosa, perché magari in molti ricorderanno la Croazia, per fare un esempio, ma nel medagliere rimarrà solo il secondo posto al mondiale del 2018. Così, il Belgio non vuole essere da meno e, anzi, ha una rosa per gli Europei che può puntare direttamente al titolo.
Dopo anni di esperimenti, delusioni, giocatori naturalizzati e gente che nemmeno ha messo piede nel territorio, la nazionale ha trovato la massima alchimia. Pochi, anzi pochissimi, gli elementi che dal campionato autoctono vestiranno la maglia della nazionale, non è un caso che il torneo belga sarà probabilmente assimilato da quello olandese, per un’unica grande lega.
Che porterebbe benefici sia a quei due o tre club importanti, ma soprattutto proprio all’ottica della competizione in campo europeo, con elementi già pronti a ben altre sfide. Un po’ come lo sono Hazard, Lukaku, Courtois e tanti altri esplosi in giro per l’Europa.
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Una fucina di talenti per un titolo
Il Belgio non è una sorpresa e partirà con i favori del pronostico. Partirà dal gruppo B, un girone non proprio ostico. Tanto che le avversarie saranno la Russia, la Danimarca e la Finlandia, non proprio squadre leggendarie e che puntano al secondo posto come ambizione massima.
I fiamminghi dovranno fare tre su tre nel girone per evitare una sorpresa già agli ottavi e poi affinare il meglio per le gare decisive. La rosa è di assoluto livello, partendo dai portieri: con Courtois e Mignolet si va sul sicuro. La nuova scuola dei portieri ha consegnato degli elementi di ottima fattura, che dovranno essere accompagnati dal raccordo della difesa. Dove Meunier, Alderwield, Vertonghen, Castagne e Boyata sono gli elementi più rappresentativi, ma occhio a possibili sorprese soprattutto dall’under 21.
Castagne, per altro, sarà il giocatore più “Italiano” della retroguardia, la scuola di Gasperini ha migliorato notevolmente l’esterno ora al Leicester.
Tra centrocampo e attacco c’è l’imbarazzo della scelta. Partendo dagli Hazard dove, per una volta, Thorghan ha fatto meglio in stagione di Eden, apparso decisamente in sovrappeso. Per non parlare poi della qualità di De Bruyne (che si candida a diventare il top player della competizione, anche in ottica “Pallone d’Oro”), di quella di Carrasco e dell’attacco atomico. Lukaku-Mertens è la coppia di assoluto assortimento, il giusto mix per sognare in grande.