La prossima finale di Champions League ha subito un cambiamento di programma. C’è la decisione ufficiale della UEFA.
The #UCLfinal between Manchester City and Chelsea will now be held at the Estádio do Dragão in Porto.
6,000 fans of each team will be able to attend.
Full story: ⬇️
— UEFA (@UEFA) May 13, 2021
Decisione ufficiale presa dalla UEFA e dal suo capo, Ceferin. La finale di Champions League non si disputerà più a Istanbul, bensì a Oporto, più precisamente al Do Dragao.
Premiata, difatti, la linea del Premier inglese Boris Johnson, che ha inserito la regione in cui si trova Istanbul in zona rossa per i voli da e per l’Inghilterra, il che non permetterebbe alle squadre inglesi di ripartire subito dopo la partita, a causa della quarantena di dieci giorni da scontare negli hotel della capitale turca.
Da tempo, inoltre, soprattutto dopo la qualificazione alla finale di Champions League da parte anche del Chelsea, dopo il City, il governo britannico chiedeva la sostituzione dell’Ataturk. Addirittura, si parlava nei giorni scorsi di far disputare la partita a Birmingham, nel dettaglio al Villa Park, stadio dove gioca l’Aston Villa.
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Spostamento finale di Champions, il precedente
Lo spostamento della sede della finale di Champions League dallo stadio Ataturk di Istanbul al Do Dragao di Oporto, è la ripetizione di quanto già accaduto un anno fa. Infatti, a giugno del 2020, a causa della situazione pandemica, la UEFA cambiò l’impianto e scelse sempre il Portogallo, ovvero Lisbona col suo da Luz.
Le cose, invece, per quest’anno sembravano proseguire bene, ma purtroppo sembra che la linea del sovranista Johnson venga premiata ancora una volta. Per carità, certamente in Turchia non si respira un buon clima, anzi è pessimo a causa della repressione di Erdogan, ma cedere alle pressioni non va bene.
La UEFA è caduta difronte alle richieste inglesi, provocate dalla decisione di mettere la regione di Istanbul in zona rossa. Di sicuro a Chelsea e City andrà bene così, con anche circa 20mila tifosi che entreranno presumibilmente nell’impianto di Oporto, ma è anche vero che il calcio esce sconfitto dalla politica.
La finale di Champions League, dunque, cambia sede e dall’Ataturk di Istanbul passa al Do Dragao di Porto. Una decisione che appare si figlia dei tempi, ma anche molto grave per via di chi l’ha presa, ovvero il governo inglese, con Ceferin più defilato. Probabile, poi, che questo rientri negli scambi per evitare una futura Superlega in cui andrebbero a giocare i club inglesi.