Juventus, lo Stadium è diventato un nemico? Dopo nove scudetti, anche il fattore casa viene sempre meno. Contro l’Inter da evitare un’altra sconfitta interna.
Quando una stagione è storta, c’è poco da fare. Per la Juventus non è un’annata sicuramente da ricordare, e anche il rendimento interno alla Stadium ne risente. Infatti, la struttura casalinga, intitolata poi a una compagnia assicurativa, è stata sempre un fortino nel corso degli anni, con rarissime sconfitte stagionali che arrivavano a volte per caso, altre volte in campo europeo.
Questa stagione, invece, ha registrato diversi capitomboli interni per i bianconeri, in una stagione a porte chiuse anche la valenza dello Stadium viene meno. In effetti a guardare i dati stagionali della Juventus in casa non lasciano i tifosi proprio tranquilli, soprattutto ben sapendo come questo pomeriggio a Torino arriverà l’Inter campione d’Italia.
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Che non lascerà nulla di intentato, anzi. Marotta e Conte hanno già ribadito di considerare quello di oggi come un big match a tutti gli effetti, nonostante la conquista del titolo arrivata con quattro turni di anticipo. Juventus e Inter allo Stadium con la formazione migliore, soprattutto con motivazioni ben diverse. E, in particolare, per il collettivo di Ronaldo c’è la necessità di evitare un’ulteriore sconfitta tra le mura casalinghe. Uscire imbattuti contro l’Inter sarebbe già qualcosa, ma la storia non regala grandi sorrisi: i nerazzurri nel novembre 2012 furono i primi a violare proprio lo Stadium. La squadra allenata da Stramaccioni si impose per 3-1.
Un processo involutivo di non poco conto.
Tornando all’attualità, sono praticamente cinque le delusioni interne della Juventus allo Stadium, decisamente tante dal 2011, data di inaugurazione della struttura.
Senza andare ad elencare i record vittoriosi in casa (Conte nel 2014 vinse tutte e 19 le gare di campionato), c’è da guardare con attenzione i tonfi subiti in questa stagione.
Partendo dal 28 ottobre scorso, in Champions League il Barcellona si impose per 2-0. La Juventus allo Stadium fu sconfitta senza buona parte della rosa e quattro gol annullati per fuorigioco, una sconfitta che non fu vissuta con drammi eccessivi.
Cosa ben diversa accadde il 22 dicembre. La sconfitta contro la Fiorentina fu il primo campanello d’allarme. Arrivò in un momento di buona forma per la squadra di Pirlo, i tre gol furono una legnata difficile da digerire per i tifosi.
Ancora peggio quel che successe il 9 marzo con l’eliminazione contro il Porto. In realtà ci fu un 2-1 nei novanta minuti e poi un 3-2 complessivo ai supplementari, ma fu Torino il teatro dell’eliminazione. Dunque, della sconfitta globale negli ottavi di finale.
Sconfitta che arrivò anche il 21 marzo, a sorpresa contro il Benevento. Che non fece molto, se non il gol di Gaich sfruttando un colossale regalo di Arthur. Più recente, invece, la sconfitta pesante patita contro il Milan, un risultato secco che ha alzato il gran polverone.
Pomeriggio alle 18 ci sarà da limitare i danni: chi lo avrebbe mai detto?