La panchina della Fiorentina fa male alla salute? Non ci sono basi scientifiche a riguardo, ma è un fattore da tenere in conto per il prossimo allenatore via.
Spesso il mal di vivere ho incontrato: frase letteraria che potremmo trasportare anche nei contesti calcistici. Forse, per la panchina della Fiorentina calza a pennello, in quanto questa stagione passerà anche alla storia per le lamentele degli allenatori.
Che a Firenze, pur stando bene a livello personale, si accorgono che con il calcio si entra in una dimensione totalmente diversa, fatta di pressioni, ansie e di risultati che non arrivano.
In principio fu Cesare Prandelli, tornato in viola dopo una decina d’anni. Nella conferenza stampa dopo il 4-1 a Benevento parlò di stanchezza mentale, era stato già un primo campanello d’allarme forse non colto da tutto l’ambiente. Dopo una settimana, puntualmente arrivarono le dimissioni del tecnico ex Nazionale, con il mondo del calcio che per un attimo (ma solo per poco, eh…) ebbe modo di riflettere sulle parole di Prandelli.
Tornato Iachini, la Fiorentina non ha fatto un salto di qualità, anche se si è tirata comunque fuori dall’inferno della zona salvezza. A stento, con qualche buon risultato sul finale e trascinata da Dusan Vlahovic. E qui, altro colpo di scena, anche Beppe Iachini ha tirato fuori il malessere umano prima ancora di quello tecnico o tattico.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Il focus su Commisso e la scelta del mister
Firenze val bene una stagione?
Beppe Iachini nei giorni scorsi ha chiarito come il suo futuro non sarà sulla panchina della Fiorentina. Era una scelta scontata, quella di Commisso, confermata anche dal tecnico. Il quale ha dichiarato come rimanere in viola può portare anche a qualche aggravio di salute.
Parole che, di certo, non sono proprio un ottimo incentivo per chi dovrebbe prendere il posto del tecnico gigliato. La panchina della Fiorentina è ancora in divenire, nonostante tanti colloqui ancora ci vorrà del tempo per stabilire al meglio cosa sarà dei viola per la stagione 2021-2022.
Le voci si rincorrono in città, sono molti i tecnici ad ambire al ruolo, con le difficoltà da mettere già in conto. Perché la piazza tutto è tranne che paziente, è stanca da anni di poche soddisfazioni, non ci si può ridurre a vedere le gare contro la Juventus come l’unica missione stagionale.
Gennaro Gattuso è in pole rispetto agli altri concorrenti, per tempra è l’uomo adatto a reggere questo tipo di stress. In Toscana ha già allenato a Pisa, il tirocinio fatto con Napoli vale bene qualsiasi piazza.
Luciano Spalletti e Maurizio Sarri sono le soluzioni che porterebbero aggravi economici, una rosa da rifare e annesse polemiche a ogni minima stecca. Roberto De Zerbi è il progetto più lontano, Ivan Juric forse quello più congeniale. Che fa giocare bene le squadre e ritroverebbe qualche fedelissimo.