Da Emma ad Annalisa, tutti i cantanti che hanno partecipato alla finale di Coppa Italia per interpretare l’inno di Mameli.
La finale di Coppa Italia come i grandi eventi americani. Dal Super Bowl a Wrestlemania, lo sport a stelle e strisce da sempre si dà un tocco di sacralità aprendo lo spettacolo con l’esecuzione dell’inno da parte delle proprie star della musica. Una tradizione che anche la Figc ha voluto importare nella nostra manifestazione ad eliminazione diretta, con risultati non sempre all’altezza.
Da Emma ad Annalisa, passando per Arisa e Sergio Sylvestre, sono tanti i cantanti che si sono già susseguiti nelle varie edizioni della finale di Tim Cup per emozionare il pubblico presente. Ma in qualche caso non sono mancati degli ingenerosi fischi. Andiamo a rinfrescarci la memoria: ecco tutti i cantanti che hanno aperto la finale di Coppa Italia.
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Eseguire l’inno è un onore, ma anche un onere. Non tutti sono riusciti a reggere l’emozione. La prima a prendersi questa responsabilità è stata Emma, reduce dal successo ad Amici nel 2011. Riuscì a cavarsela, nonostante un certo tremore. Per la cronaca, la gara fu vinta dall’Inter di Leonardo per 3-1 sul Palermo di Delio Rossi. L’anno dopo toccò ad Arisa, subissata di fischi, suo malgrado, dai tifosi del Napoli (fischi indirizzati all’inno più che a Rosalba). Il trionfo andò proprio agli azzurri sulla Juventus.
A pochi minuti dalla finale del derby di Roma, nel 2013, fu invece una milanese doc a cantare l’inno, Malika Ayane. L’anno dopo toccò ad Alessandra Amoroso, nell’esecuzione più difficile di tutti i tempi. La sua fu la finale di Fiorentina-Napoli, quella macchiata drammaticamente dall’uccisione di Ciro Esposito. Nel 2015 fortunatamente non ci furono gravi problemi. A cantare arrivò Chiara Galiazzo, ex X Factor. Vinse la Juve, 2-1 contro la Lazio.
Il primo uomo a prendersi la responsabilità dell’esecuzione dell’inno fu un altro talento nato a X Factor, Lorenzo Fragola, poco prima di un Milan-Juventus 0-1. Ancora nel segno della squadra bianconera il 2017, sempre sulla Lazio. In apertura, ci fu nell’occasione una scatenata Lodovica Comello. Nel 2018 toccò invece a Noemi, più carica e convinta che mai, in grado di far inorgoglire i tifosi di Juventus e Milan. Sul campo, non ci fu partita: 4-0 per i bianconeri.
Il 2019, l’anno dell’atipica finale tra Atalanta e Lazio, vinta dagli uomini di Simone Inzaghi, fu atipica anche la scelta della voce. Venne chiamato il siculo Lorenzo Licitra, vincitore di X Factor nell’edizione dei Maneskin. E arriviamo al 2020, l’anno della finale senza pubblico. Il primo trofeo dell’era post Covid fu vinto dal Napoli ai rigori contro la Juventus. Ma a scaldare gli animi a casa era già stata l’esecuzione dell’inno da parte di un emozionatissimo Sergio Sylvestre, capace di scatenare la parte più razzista del pubblico alzando anche il pugno nel periodo più buio della pandemia e della ribellione Black Lives Matter in America. Fu criticato da molti, Salvini compreso. Riuscirà Annalisa nel 2021 a fare di meglio?