Tecnici tedeschi sempre in alto: Coverciano come reagirà?

La nuova scuola dei tecnici va a premiare senza dubbio quelli tedeschi. I colleghi italiani devono decisamente rincorrere, a Coverciano sempre più tempra.

Se un tempo erano gli allenatori italiani a far scuola, forse ora il vento è cambiato. In effetti gli allenatori cambiano moda, stili e anche geografia. I tecnici tedeschi, attualmente, sono forse i migliori, guardando anche all’attualità calcistica e a quanto stanno raccogliendo in giro. Perché, pur senza una scuola teorica, sono in Germania i migliori prospetti della panchina, nonché partono dal territorio tedesco i futuri campioni della panca.

Sicuramente un dato abbastanza notevole, la Germania degli allenatori può così annoverare gente di esperienza, ma anche giovanissimi che scalato le gerarchie. Perché la meritocrazia lì è la base, non è immaginabile un salto in panchina solo per meriti pregressi o per amicizie.

Quanto succede in Italia, a volte, rasenta il ridicolo. Nella nazione dove c’è l’università del calcio, assistiamo ancora a paradossi. Ovvero ad allenatori mandati allo sbaraglio solo per il curriculum da calciatore (un po’ come in Inghilterra), oppure a qualcosa di peggio nei dilettanti, dove bisogna portare lo sponsor per allenare.

Soprattutto, mentre in Germania i tecnici giovani vanno a far pratica sui campi innevati, in Italia in molti diventano teorici stando sul divano, senza vedere una partita dal vivo o praticare un campo d’allenamento oppure facendo il fantacalcio.

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La durezza tedesca e la flessione italiana

Ancelotti al Napoli - Getty Images
Ancelotti era invidiato dai tecnici tedeschi un tempo – Getty Images

I tecnici tedeschi, dunque, raccolgono più risultati o comunque sono sulla breccia dell’onda. Prendiamo l’esempio di Tuchel, arrivato al Chelsea manco fosse un traghettatore. Ha fatto bene in Germania, ha conquistato una finale di Coppa Campioni con il Psg e ora un’altra con i blues. Ne ha, quindi, conquistate due in due panchine diverse, dimostrandosi un allenatore intelligente e soprattutto pratico. Il Chelsea è una squadra quasi invalicabile, dal suo arrivo ha preso pochissimi gol con una sola sbandata casalinga, il 2-5 interno contro il WBA.

Di Nagelsmann se ne parla invece da tempo. Il passaggio al Bayern Monaco, dopo le esperienze con Hoffenheim e Lipsia, è il traguardo meritato per un tecnico giovane ma allo stesso tempo già efficace. In Germania non conta l’età, quanto le qualità che i tecnici dimostrano sul campo del gioco, e Nagelsmann è il diretto erede di Klopp. Che a Liverpool è diventato (giustamente) una sorta di divinità e in Italia rimpiangiamo di non avere un allenatore con tali caratteristiche.

I tecnici italiani, infatti, vivono un momento non certo facilissimo. Se Conte ha riconquistato uno scudetto, sono Gasperini, Pioli e Gattuso a stare dietro le sue spalle. Tecnici bravi ma senza vittorie in Europa, nella speranza che i vari Dionisi, Italiano e altri possano aumentare i giri del loro motore. Riproponendosi come allievi efficaci della scuola di Coverciano, che non deve essere seconda a quella tedesca.

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