Record di rigori, c’è poco tempo per abbatterlo. Tre rigori a partita è ancora troppo poco per raggiungere la vetta.
Il record dei rigori fischiati in una partita anche quest’anno è stato solamente avvicinato. Nonostante l’epoca del Var, dei penalty dati con molta consuetudine (lo scorso anno bastava una sfiorata con le dita ed era fischio dell’arbitro immediato), rimangono quasi irraggiungibili le vette.
Non per merito dei difensori, quanto per una specie di ritrosia nel corso delle partite. Pur con la retorica degli allenatori, che definiscono osceni i rigori fischiati contro, i direttori di gara hanno spesso il… fischietto “un po’ tirato” nell’assegnare un penalty.
In questa stagione il massimale è arrivato in tre partite, dove sono stati fischiati tre penalty. L’ultima è ancora ben impressa nella memoria, Calvarese in campo e Irrati al Var sono stati protagonisti in Juventus-Inter 3-2. Tre calci di rigore, due espulsioni, la sensazione di aver perso la bussola in campo.
In Sassuolo-Napoli 3-3 i regali sono stati abbondanti da parte dei centrali, quest’anno i difensori delle due compagini hanno spesso regalato penalty agli attaccanti in maniera bislacca. Questione anche di marcatura a uomo (elemento ormai in disuso) e di scaltrezza, i penalty di Reggio Emilia sono stati spesso nell’occhio del ciclone.
In Lazio-Benevento, terminata sul 5-3, la pioggia è stata la grande compagna del match, a facilitare la propensione al rigore. Tre penalty, due per la Lazio (uno fallito), uno per il Benevento, decisioni tutto sommato giuste quelle di Ghersini.
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Quattro sono i rigori da fischiare per ottenere un record. Ma è un primato da coabitazione estrema, che possiamo solo elencare o quasi partendo dal più recente a quello più datato.
Anche se definire il più recente quello di nove anni fa già è un controsenso. Nemmeno fosse un pesce d’aprile, il 1° aprile 2012 l’arbitro Valeri decrò quattro massime punizioni nel match tra Inter-Genoa, non a caso finito sul 5-4. Difese allegre e rigori dati senza troppi pensieri a San Siro, un po’ come avvenne il 10 giugno 2001 a Bologna, dove il Lecce strappò un punto utile per la salvezza per 2-2.
Quattro i rigori dati al Garilli nel 1999, per un “cappotto” del Piacenza sul Bologna per 5-0: l’arbitro era De Santis. Due record di rigori coinvolgono direttamente la Lazio allenata da Zeman, non a caso una squadra che varcava spesso l’area piccola per mettere in difficoltà i difensori. Il rigorista era Signori, che li calciava da fermo, come in Lazio-Bari 4-3 (arbitro Tombolini) e nel festival contro la Fiorentina: era il 5 marzo 1995, finì addirittura 8-2 per i biancazzurri (arbitro Treossi).
Andando ancor più a ritroso, per il record dei rigori, quattro ne furono fischiati il 15 settembre 1991 dall’arbitro Pezzella in Inter-Verona 2-0 (con annessi errori al 50%). Così come quattro l’11 giugno 1989 dall’arbitro Sguizzato in Inter-Atalanta 4-2, con i padroni di casa freschi del titolo di Campioni di Italia.