Spezia e Roma andranno senza in campo senza troppi assilli. Tra salvezza, statistiche, settimo posto e preparativi futuri.
65 calciatori in due. Non è un record, ma quasi. Per l’ultima di campionato si affronteranno due squadre che, tutto sommato, hanno avuto tanto spazio per fare delle rotazioni. E, ci scommettiamo, potrebbe esordire qualche altro giovane per allargare i numeri. Tra Spezia e Roma, così, il match assume svariati contorni, senza più l’assillo della classifica.
La Roma ha cementato praticamente il settimo posto, che vorrà dire Conference League. La prima italiana a partecipare alla neonata competizione, con Josè Mourinho in panchina forse come testimonial dell’intero progetto. Qualcosa di impensabile sino a qualche stagione fa, ma il calcio spesso pone davanti a scelte del genere.
Proprio i giallorossi, dopo la vittoria del derby, vorranno chiudere al meglio per potersi poi concentrare sulla nuova stagione. Il congedo di Paulo Fonseca è da rilevare, il tecnico portoghese in due stagioni ha fatto quel che ha potuto, la campagna acquisti spesso non è stata particolarmente brillante (leggasi alla voce portiere).
Le belle speranze per la Roma sono Darboe, il recupero a pieno titolo di Karsdorp, nonché il buon inserimento di Borja Mayoral, che in una stagione non troppo felice ha comunque dimostrato il suo adattamento al calcio italiano. Servirà però altro, al di là dei soliti noti richiesti da Mourinho.
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Spezzini salvi e rilassati
I giallorossi, guardando alle statistiche, hanno impegnato 31 giocatori, tra quelli più presenti Pellegrini con 34 presenze (assente per questo match, ma recuperabile per la Nazionale), a una distanza Cristante, Mkhitaryan e l’esterno danese già citato. Numeri comunque di buona fattura, fermo restando che tanti hanno subito vari infortuni muscolari (ci fosse stato sempre Spinazzola, la Roma avrebbe avuto forse un’altra classifica).
Dall’altra parte sorrisi e relax. Lo Spezia si è salvato con una giornata di anticipo e nessuno avrebbe pronosticato questo a inizio stagione. Con numeri discreti, non certo eccezionali, ma la Serie A con venti compagini e tre retrocessioni sembra fare a gara nel fare peggio ogni anno.
Allo Spezia è bastato il giusto, Vincenzo Italiano con orgoglio ha rivendicato di aver smentito chi puntava sulla retrocessione della sua squadra, quotata a 1.09, praticamente il minimo giocabile per gli scommettitori.
Italiano ha fatto una grande rotazione di uomini, 34 gli elementi impiegati, soprattutto nei primi dieci turni aveva impiegato tutta la rosa, con l’aggiunta di Saponara nel mercato invernale. 36 le presenze per Gyasi, 32 quelle per Maggiore: due elementi che avranno mercato. Poi seguono a 29 Farias (scatta il diritto di riscatto dal Cagliari, per l’ex romanista Verde dall’Aek Atene invece il definitivo), così come per Provedel. 28 le presenze per Agudelo e per Ricci, già convocato da Mancini in Nazionale.
Ultimo obiettivo spezzino? Interrompere il record romanista che da 35 gare la vede imbattuta contro le neopromosse.