Nella più discussa Partita del Cuore di sempre arbitra Maria Marotta, il fischietto da record che ha debuttato in Serie B.
La Partita del Cuore del 25 maggio è diventata, non per particolari meriti, una delle più discusse di tutti i tempi. Il caso mediatico scatenato dalla ‘cacciata dal tavolo’ subita da Aurora Leone dei Jackal da parte di un dirigente (ormai ex) della Nazionale italiana cantanti è stato talmente dibattuto da far passare in secondo piano una grande protagonista dell’evento benefico: l’arbitro Maria Marotta.
Se il nome non ti è nuovo, è perché si tratta di una donna da record: è già stata la prima ad arbitrare una partita maschile nel campionato di Serie B. E la sensazione è che la sua carriera sia destinata a regalarle ancora tante altre soddisfazioni. Scopriamo insieme qualcosa in più su questo talentuoso arbitro.
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Maria Marotta: carriera e vita privata dell’arbitro di Reggina-Frosinone
Nata a San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno, il 23 febbraio 1984, Maria si è appassionata al calcio fin da bambina. Nel 2001 si è iscritta nella sezione di Sapri. Ha arbitrato la sua prima partita nello stesso anno tra gli Esordienti, debuttando in Serie D nel 2012. Nel 2016 è diventata arbitro internazionale, ma l’ascesa non si è fermata lì. Due anni dopo ha fatto il suo esordio in Serie C, terza donna in assoluto a riuscire nell’impresa.
E nel maggio 2021 è arrivata a toccare la Serie B, arbitrando in particolare Reggina-Frosinone al Granillo di Reggio Calabria, gara terminata, per la cronaca, con il risultato di 0-4. Un grande traguardo, cui si è aggiunto la designazione per la Partita del Cuore con protagonista la Nazionale italiana cantanti. Che possa essere un trampolino verso l’approdo in Serie A? I tempi potrebbero in effetti essere maturi.
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Sulla vita privata del fischietto campano non si hanno molti dettagli. Sappiamo che è sposato. Suo marito è un uomo di nome Pasquale, ma non abbiamo notizie su di lui. L’unica certezza è che non l’ha mai ostacolata nella sua carriera. Al di fuori dal campo, lavora in uno studio di fisioterapia ed è vice sindaco del suo paese di nascita, San Giovanni a Piro. In un’intervista a Io Donna, aveva parlato qualche tempo fa delle differenze tra calcio maschile e femminile. Secondo lei quello delle donne è un calcio più lento, ma anche più corretto. Per fischiare però serve la stessa medesima concentrazione. Per questo vederla prima o poi su un campo di Serie A potrebbe non essere un’utopia.