La Juve ha dato il benservito a Fabio Paratici: è l’uomo dei grandi colpi, ma anche di alcuni flop clamorosi e di qualche addio che può costargli caro.
Fabio Paratici saluta la Juve dopo 11 anni. Una storia ricca di successi, di estati roventi, grandi colpi e trattative clamorose. L’uomo mercato bianconero potrebbe essere la carta per ritrovare Max Allegri, e proprio l’addio dell’allenatore, e gli anni difficili con Sarri e Pirlo, sono i motivi che hanno spinto Agnelli a chiudere il rapporto. In giornata è andato in scena un incontro fra Paratici e la Juve. Che sancisce l’addio definitivo e prepara l’effetto domino. Nel management e sulla panchina.
Fabio Paratici lascerà la Juventus. https://t.co/43a1AqaEeS pic.twitter.com/E8ISXqDAwZ
— JuventusFC (@juventusfc) May 26, 2021
É l’inizio della rivoluzione, che Agnelli è pronto a mettere in atto pur di ritrovare Allegri. Dopo il suo addio, i consigli del tecnico livornese al presidente si sono trasformati in una realtà pesante da digerire. Dal peso economico di Ronaldo, agli innesti di alcuni calciatori poco funzionali e adattabili alla Serie A, Paratici pagherebbe un prezzo alto. Forse troppo per un uomo mercato che ha portato in bianconero grandi campioni. Strappando calciatori eccellenti a concorrenze agguerrite ed economicamente più forti. Ma quali sono i colpi top e i flop di Fabio Paratici?
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Juve, Paratici in bilico: da Ronaldo e De Ligt fino a Ramsey. Tutti i colpi dell’uomo mercato bianconero
Grandi colpi ed errori grossolani. “L’uomo che non fa niente non sbaglia mai”, recita una vecchia e sempre attuale massima di Confucio. E Paratici alla Juve ha fatto tanto. E quasi sempre bene. Il colpo Ronaldo fu un’avventura nata quasi per caso, che si trasformò in pochi giorni nell’affare del secolo per i bianconeri. Una trattativa ai limiti del sogno, che il 10 luglio del 2018 portò il più forte calciatore del secolo al Torino. Anche il colpo De Ligt è un’opera magistrale. Fu strappato a tutti i top club europei, e in tema di difensori Bonucci sembrò strapagato, e invece si è trasformato in un calciatore solido. Quasi unico. Così come Barzagli. Fu prelevato per meno di un milione di euro e diventò in breve tempo un elemento insostituibile.
Riuscì a portare Pogba a Torino, poi rivenduto per cifre astronomiche. Fu l’asso che consentì ad Agnelli di completare quel centrocampo con Pirlo e Vidal, il fautore del colpo Dybala, dell’innesto di Morata e degli arrivi di Tevez e Pjanic. Riuscì a prelevare a zero Llorente e Khedira, ma anche Dani Alves. Fra i tanti incredibili colpi di mercato, Paratici ha commesso anche degli errori, che come è noto a tutti, nel calcio si ricordano più delle vittorie. Da Hernanes, mai decollato, al Malaka Martinez, fino a Ramsey, mai veramente decisivo a Torino. Pratici paga anche l’addio di Cancelo che però ha regalato a Sarri e poi Pirlo Danilo, ma soprattutto la cessione di Kean, quella di Spinazzola e l’innesto di Higuain, il caos Suarez.
Il più grande rimpianto di Paratici sarà però l’addio ad Allegri, che la Juve e Agnelli non hanno mai del tutto metabolizzato. Il suo sacrificio potrebbe sancire la pace con il tecnico livornese. E una nuova avventura alla Continassa. Tutte indicazioni che hanno pesato molto in una scelta ormai ufficiale, che darà il via ad una nuova Juve. Guidata quasi certamente dal “manager” Max Allegri.