Coman gela il Bayern Monaco: la richiesta del francese

Kingsley Coman cambia procuratore e avanza una richiesta al Bayern Monaco: si rischia la rottura, e c’è la nuova destinazione. 

Kingsley Coman e il Bayern Monaco, una storia che rischia di concludersi nei prossimi giorni. L’ex Juve, determinante nei successi di Hansi Flick con i bavaresi, ha cambiato agente, lanciando alla squadra una clamorosa richiesta. Il francese, gestito dalla famiglia, si è affidato a Pini Zahavi, agente con cui non è facile trattare. Fu in grado di strappare proprio con i tedeschi un nuovo accordo favorevolissimo a Neuer, ed è l’uomo che ha seguito da vicino l’addio di Alaba.

Coman avrebbe chiesto al procuratore un incremento altissimo del suo stipendio. Una cifra praticamente raddoppiata rispetto al compenso che riceve dal Bayern Monaco. La Bild riferisce che il rinnovo del contratto diventa a questo punto impossibile, e spunta già il club pronto ad offrire un vantaggioso ingaggio al francese.

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Coman, il Bayern Monaco si arrende: sirene inglesi per l’esterno

Coman Bayern Monaco
Coman, assurda richiesta al Bayern, c’è il Manchester United (Getty Images)

I tabloid tedeschi fanno filtrare la verità sulla richiesta di Kingsley Coman al Bayern Monaco. Raddoppiare il suo attuale ingaggio è un discorso impraticabile per i bavaresi, e sarebbe un modo per costringere la società ad ascoltare le offerte in arrivo. Non mancano infatti i club pronti a fiondarsi sul francese, che nella prossima stagione potrebbe approdare in Inghilterra.

Ci pensa infatti il Manchester United, che avrebbe sondato il terreno per capire i margini della trattativa. Il francese è attratto dalla possibilità di giocare in Premier, e sarebbe in contatto con Paul Pogba, compagno di squadra nella nazionale francese. Il Bayern riflette, ma l’impressione è che l’esterno offensivo sia destinato a partire. Zahavi è infatti in rotta di collisione con il Bayern Monaco, e la scelta di Coman di affidarsi al super procuratore, sembra la prima mossa per lanciare un messaggio ai bavaresi, decisi a non trattare con l’israeliano

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