Molte piazze per la Serie C cercano un pronto riscatto. Dopo aver calcato teatri prestigiosi, si cercherà di uscire quanto prima dal pantano della terza serie.
Il professionismo porta anche a subire dei purgatori. Lo sanno bene molti tifosi delle piazze blasonate, che soffrono anno dopo anno in campi non proprio eccezionali. La Serie C non è in divertimento: problemi societari, cicli finiti oppure poca voglia dell’ambiente tra i tanti motivi, quando il blasone delle piazze va in secondo piano, rischiando di uscire dagli obiettivi per mano di squadre di città con cinquemila abitanti.
È questa la Serie C, una sorta di girone dantesco infinito che non tiene conto dell’importanza delle piazze, alcune con storie leggendarie o quasi. Palermo e Bari sono gli esempi più lampanti, dopo il fallimento e la ripartenza dai Dilettanti, hanno lottato nei playoff di categoria ma sono state eliminate ieri. I rosanero dall’Avellino, il Bari per mano del Feralpisalò, non certo una squadra con pari blasone.
Altre squadre, altre città, invece, hanno già deposto le armi, sperando bene per il prossimo futuro. La situazione del Catania tanto per fare un esempio non è delle più rosee, Joe Tacopina si è defilato, la piazza etnea è sempre più in fibrillazione.
Nel caso della Sambenedettese, invece, tanti proclami hanno portato a un nulla di fatto, anzi. Con un fallimento prospettato, alcuni big a soffrire (Montero in panchina, Maxi Lopez in campo) e un futuro che appare sempre più grigio e dai contorni nebulosi.
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Nord, Sud e Centro: sofferenza univoca
Rimanendo anche alle piazze del meridione, sicuramente la Juve Stabia era attesa a un pronto riscatto. È stata quasi anticipatrice dei tempi, la scorsa stagione ha fatto praticamente un campionato da… Benevento. Era addirittura a ridosso dei playoff, poi la squadra allora allenata da Fabio Caserta (quest’anno campione con il Perugia) ha staccato la spina, retrocedendo all’ultima giornata contro il Cosenza (che non se la passa nemmeno benissimo).
Il Foggia, invece, vorrebbe ritrovare un po’ di tranquillità, anni molto movimentati ma una tifoseria sempre presenta nel seguire le avventure dei rossoneri.
Salendo geograficamente, sarà curioso capire anche ciò che accadrà nel girone centrale. Il Pescara è tornato in Serie C dopo una quindicina d’anni, il Cesena invece sembra essere una squadra chiusa in un limbo. È ripartita da tanti giovani, ma dai bianconeri si attende sempre qualcosa in più. Fino a qualche anno fa era in Serie A, così come il Carpi ha ormai abbandonato velleità di sogni di gloria, dopo aver fatto un gran ciclo con Fabrizio Castori in panchina.
Salendo ancora, il tour geografico punta il focus sul Novara. Quest’anno fuori dai playoff con un progetto tecnico da dover rifondare. Sono molte le squadre nel primo girone che attendono un colpo d’ala, cercando di risalire di categoria, alla ricerca di un passato spesso perduto nel tempo.