Il Venezia torna in Serie A dopo 19 anni: la storia dei lagunari nella massima categoria

Dopo 19 anni il Venezia Calcio di Paolo Zanetti ha conquistato nuovamente la Serie A: ma come si è comportato fin qui nel campionato più difficile?

Il Venezia calcio in Serie A non è una piacevole abitudine per il nostro campionato. Tra le squadre delle principali città italiane, quella arancioneroverde è forse la meno blasonata e importante nel nostro calcio. Nonostante sia stata fondata nel 1907, dall’inizio dell’era della Serie A a girone unico, solo 12 volte ha partecipato al massimo campionato. Quella 2021/22 sarà la tredicesima volta. Chissà che questo numero non possa portare fortuna.

Fin qui, infatti, la compagine lagunare, nonostante abbia avuto tra le proprie fila giocatori molto importanti, tra cui Recoba, Pippo Maniero e Paolo Poggi, non è stata particolarmente fortunata nelle sue avventure nella massima serie. Andiamo a ripercorrere insieme la storia della società rivelazione dell’ultimo campionato di Serie B, arrivata alla promozione al termine di una grande cavalcata ai playoff.

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Venezia calcio in Serie A: numeri e statistiche

Venezia Serie A
Tifoseria del Venezia (fonte foto GettyImages)

Ci fu un periodo in cui la Serenissima poté godere di ottimi risultati nel calcio. La prima volta nella massima serie a girone unico per la squadra lagunare fu nel 1939/40. Nell’anno dello scoppio del secondo conflitto mondiale, il Venezia arrivò decimo in campionato e raggiunse gli ottavi di Coppa Italia. Andò molto meglio l’anno dopo, con un 12esimo posto in campionato ma un trionfo incredibile in Coppa Italia. Sulla scia di questo successo, arrivò nel 1942 un terzo posto in Serie A, seguito l’anno dopo da una nuova finale di Coppa Italia, ma da un mediocre 14esimo posto in campionato.

Quando la guerra entrò nel vivo, però, anche il calcio subì gravi conseguenze, e per gli arancioneroverdi arrivò un fragoroso ridimensionamento. Nel 1945/46 il Venezia calcio concluse il campionato al 13esimo posto nella Serie A Alta Italia, l’anno dopo in un girone nuovamente unico terminò 19esimo, retrocedendo in Serie B. Tornò nella massima stagione nel 1949, ma chiuse il campionato successivo con un 20esimo posto e una nuova retrocessione.

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Per ritrovare una nuova primavera veneziana si dovette attendere oltre un decennio. Nel 1961 i lagunari vinsero il campionato di Serie B riconquistando la massima categoria. Il grande ritorno fu soddisfacente, con un buon 12esimo posto, ma nel 1963 tornò un 17esimo posto, con il nuovo tonfo in B. La suqadra rimase in cadetteria fino al 1966/67, ma anche questo ritorno fu solo un fuoco di paglia. Altro 17esimo posto, altra retrocessione dolorosa.

Iniziò un periodo molto buio, con continui saliscendi tra Serie B e Serie C, fino a quando, nel 1987, la società non fu rivelata da un rampante imprenditore friulano. Maurizio Zamparini. La sua gestione fu inizialmente non fortunata, fino alla stagione 1998, conclusa con la promozione in Serie A dopo oltre trent’anni di tribolazioni. L’anno dopo il club fu una delle sorprese in Serie A, con un piazzamento più che onorevole (11esimo posto). Tra i dirigenti di quel Venezia c’era un certo Beppe Marotta, in panchina Walter Novellino, e anche la rosa vantava nomi di primo piano: Massimo Taibi, Stefan Schwoch, Filippo Maniero, Alvaro Recoba.

La magia non durò molto. Nei restanti quattro anni il Venezia visse in ascensore: 16esimo nel 2000 (retrocesso in B), promosso l’anno dopo e poi retrocesso di nuovo nel 2002 (18esimo posto). Fu l’ultima stagione della Serenissima in Serie A. Fino ad oggi.

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