Svolta Uefa, abolita la regola del gol in trasferta: ma come sarebbe cambiata la storia delle italiane in Champions senza una delle norme più discusse del calcio? Inter-Milan, la Juve, la sedia di Mondonico.
É svolta. Epocale, netta, indubbiamente necessaria. Pensate a quante volte avete sentito che “il gol in trasferta vale doppio”, o che sarà importante segnare in casa degli avversari per avere un vantaggio netto nel match di ritorno. Dopo 56 anni invece la regola del gol in trasferta sarà abolita e con essa frammenti di storia. Una virata netta, che nasce forse anche dalle polemiche dopo il match fra Juve e Porto, in cui si scatenò l’ennesima polemica per una direttiva che non piace proprio più a nessuno.
Ecco quindi che nella prossima edizione delle coppe europee, i match che nel doppio confronto termineranno in parità saranno chiusi ai supplementari, ed eventualmente ai rigori. Sono stati tanti i casi in cui un gol ha fatto la differenza nonostante un bilancio in parità. Alcuni clamorosi, e uno di questi in un derby che passò alla storia per l’equilibrio.
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Il caso più eclatante in cui il gol in trasferta cambiò la storia di una Champions fu nella stagione 2002-2003 fra Milan e Inter. Dopo il pari a reti bianche all’andata, Shevchenco sbloccò la gara di ritorno, e Martins trovò il pari. Il bilancio finale sorrise ai rossoneri, nonostante entrambe le gare furono giocate nello stesso stadio. Un paradosso, legato anche al match dei quarti in cui i nerazzurri per la stessa regola superarono il Valencia, e in una finale che terminò nuovamente pari fra Milan e Juve, e in cui i rossoneri esultarono dopo i rigori. Alla Juve è accaduto di recente col Porto, mentre la Roma cancellò un clamoroso 4-1 del Barcellona con un incredibile 3-0 sancito dalla rete di Manolas in un Olimpico infuocato.
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Andando indietro nel tempo fu clamoroso il doppio confronto fra Inter e Bayern Monaco nel 1989. Impresa nerazzurra in Baviera con le reti di Serena e Berti. il ritorno però fu un incubo. Tre reti in otto minuti firmate da Wohlfarth, Augenthaler e Wegmann, in un 3-1 che sorrise ai tedeschi. Al Torino andò pure peggio, perché nel 1992 arrivò all’ultimo atto di Coppa Uefa contro l’Ajax. A Torino una doppietta di Casagrande consentì a Mondonico di chiudere il match sul 2-2. Il ritorno fu clamoroso. Fu un assalto del Toro, che colpì tre legni con Casagrande, Musso e Sordo, prima di un clamoroso rigore non assegnato. Fu l’episodio che scatenò la protesta di Mondonico, con quella sedia al cielo che era la voce e “arma” di chi era arrivato al cospetto delle più grandi d’Europa. Il caso più eclatante nella storia dei gol in trasferta, un pezzo di storia che sarà cancellato dalla decisione della Uefa.