Fiorentina senza attaccanti tranne Vlahovic. La realtà di questo campionato ormai concluso ha posto come imprescindibile il talento serbo. Che ha levato anche la pressione ai suoi compagni.
È una Fiorentina da rifondare o quasi, anche nel settore offensivo. Si è ritrovata, togliendo Dusan Vlahovic (21 gol in campionato), praticamente senza attaccanti degni di essere chiamati tali. Il problema viola è di non aver avuto un degno compare del serbo, gli esperimenti di Prandelli e Iachini spesso non sono andati a buon fine.
Un conto è adattare un centrocampista, un altro avere un elemento bravo nel ruolo. Oppure far accentrare chi faceva l’ala e, per questioni d’età, dargli meno compiti di corsa e più di fantasia. Come nel caso di Franck Ribery, che un po’ ha fatto il suo, ma non ha proprio impressionato se guardiamo i numeri nudi e crudi. Una Fiorentina che, senza Vlahovic, si è ritrovata senza attaccanti e senza punte di ruolo, anche nel caso di Josè Callejon, che a Napoli giocava in un modo completamente opposto.
Quella dello spagnolo è stata una parabola discendente, poteva fare decisamente meglio, ma nemmeno ha giocato in ruoli a lui congegnali. Il 3-5-2 della Fiorentina ha valorizzato Vlahovic, in maniera eccellente. Escludendo però anche altre punte, che però hanno messo anche del loro per eclissarsi.
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Un caso a parte è quello di Cristian Kouamè. Che sembra spesso in rampa di lancio, mancando poi nella continuità. Non è spesso fisicamente in forma, esordisce sempre con buona lena ma poi si perde lungo il tragitto. Non è un bomber, non lo è mai stato, ma doveva garantire almeno dieci gol a stagione. È uno dei grandi punti interrogativi del futuro, la Fiorentina lo aveva comprato praticamente da infortunato e se lo è ritrovato nel periodo post covid in campo.
Servono anche delle riflessioni particolari, se insistere sul ragazzo oppure mandarlo in prestito per una maturazione che – sperano i tifosi gigliati – sia definitiva.
Maturo era maturo, ma il campo lo ha visto relativamente poco. Il russo Alexsandar Kokorin è stato l’oggetto misterioso del mercato di gennaio. Arrivato con la fama del “bad boy”, ha passato più tempo in infermeria che in campo. Si è rivisto per circa venti minuti nel match di Crotone, sicuramente non è stata una presenza efficace.
La squadra viola, per altro, a inizio stagione aveva in rosa anche Patrick Cutrone, che però non ha lasciato un segnale tangibile nel suo ritorno in Serie A. E nemmeno ha fatto faville poi al Valencia, dove ha collezionato nella seconda parte di stagione solamente cento minuti.
C’è quindi bisogno di riordinare le idee: una Fiorentina senza attaccanti non è ammissibile. Anche comprare una riserva di Vlahovic sarebbe una scelta sensata.