Beppe Signori è stato totalmente assolto dall’inchiesta sulle scommesse, ma non da quella sul Buondi: il racconto di un gioco epico.
Il 1° giugno 2021 resterà una data da incorniciare per Beppe Signori. L’ex attaccante, tra le altre, di Bologna e Lazio, è stato totalmente assolto da un’inchiesta sulle scommesse durata dieci anni. Da questo momento può tornare nel mondo del calcio attivamente, riabilitato in maniera ufficiale dalla giustizia sportiva, come annunciato dal presidente della Figc Gabriele Gravina. C’è solo una scommessa che resterà per sempre legata al nome di Signori: quella del Buondì.
Tra le scommesse giocose, che nulla hanno di illecito, che Beppe amava proporre anche ai propri compagni di squadra durante i vari ritiri la più celebre è rimasta quella legata all’iconica merendina prodotta da Motta. Una scommessa dalle regole rigide e ferree. La presentò lo stesso attaccante ai microfoni di Sandro Piccinini in una storica puntata di Controcampo. Una storia, anche questa, di un calcio che non c’è più, e che vale la pena ricordare per festeggiare la totale riabilitazione dell’ex bomber.
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Beppe Signori e la scomessa del Buondì
L’episodio risale ai tempi del Bologna. In occasione di un ritiro estivo a Sestola l’attaccante classe 1968, uno dei soli cinque giocatori capaci di vincere in una sola stagione sia la classifica marcatori della Serie A che quella della Coppa Italia, brevettò questa curiosa scommessa basata sulla merendina prodotta da Motta e caratterizzata dalla pioggia di zuccherini sul dorso.
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Si trattava di un gioco che lo stesso Beppe faceva con gli amici fuori dalla discoteca, da ragazzino. Il regolamento era semplicissimo: bisognava mangiare la golosissima merendina in soli trenta passi, inghiottendola tutta senza fermarsi e senza l’aiuto di acqua o altro. Sembrerebbe semplice, ma non lo è per niente: “Perché il Buondì ha una proprietà strana, quando lo mastici: se lo fai velocemente si impasta e non ce la fai a inghiottire“.
Nel corso degli anni il gioco era stato perfezionato: si poteva fare solo con una merendina classica, che non poteva essere mandata giù nemmeno con marmellate o creme. Nel suo storico intervento a Controcampo, Signori sentenziò ai presenti in studio, rivolgendosi a Luisa Corna: “Può fare tutto, l’importante è che non interrompa mai la camminata“. Per la cronaca, il tentativo della soubrette terminò con un fallimento: nei trenta passi non riuscì a mangiare nemmeno metà Buondì.