Italia, Raspadori e l’inutile accostamento a Paolo Rossi: al massimo Schillaci

Rossi, Raspadori e l’Italia. Ma perchè i giornalisti insistono con un parallelo che non sta in piedi? A cosa serve?

Assistendo a tutto ciò che in questi giorni circola riguardo la nostra Nazionale di calcio, riflessioni su calciatori, paralleli e quant’altro, non può non colpire il continuo accostamento tra Raspadori e Paolo Rossi. La comunanza secondo la stampa italiana, o almeno secondo la gran parte di essa tra le condizioni che hanno portato i due calciatori a vestire la maglia azzurra contro ogni previsione. I giornalisti hanno la bava alla bocca raccontando la cosa. Nemmeno si rendono conto, o magari volontariamente ignorano, che le due storie proprio non hanno poi tanti punti in comune.

Il punto è che non esiste realmente parallelo tra le storie dei due calciatori. Ciò, ovviamente, non toglie che Raspadori possa tranquillamente diventare la nostra sorpresa agli Europei. La teoria del parallelo, secondo molti, si basa sul fatto che la convocazione di Paolo Rossi non fosse attesa, e già qui c’è da dire che Bearzot aveva già convocato Rossi al Mondiale in Argentina del 1978. Inoltre,  ad esempio era nota a tutti una sua certa preferenza del mister, per l’attaccante.

Leggi anche >>> Giacomo Raspadori, il jolly della Nazionale: dalla fidanzata alle passioni

Leggi anche >>> Cambi di panchina: ricetta italiana per andare fuori di testa

Italia, Raspadori e l’inutile accostamento a Paolo Rossi: a cosa serve realmente tutto ciò?

Schillaci
Schillaci (GettyImages)

Nonostante la delusione, legittima di Roberto Pruzzo che certamente avrebbe meritato la convocazione ai mondiali in Spagna del 1982, c’è da dire che Paolo Rossi nonostante la squalifica e la relativa inattività era già Paolo Rossi e non un giovanotto di belle speranze. Quindi, portando lui in rosa, l’Italia avrebbe potuto comunque contare su uno degli attaccanti più forti del panorama europeo, senza alcuna ombra di dubbio.

Al massimo, se proprio si vogliono fare paragoni, paralleli, forse si potrebbe accostare l’esperienza di Raspadori, la sua inaspettata convocazione in nazionale, a quella di Totò Schillaci, che è vero, giocava già nella Juventus prima dei mondiali italiani, ma di certo non era considerato tra quelli al top. Ecco, questo potrebbe essere il paragone calzante, sperando che Raspadori possa diventare il goleador dell’Europeo. Del resto, chi realmente immaginava che Schillaci potesse davvero diventarlo in quel’ Mondiale italiano?

Gestione cookie