A Milano si chiedono chi è Emerson Royal, e chi fra Milan e Inter, entrambe interessate, riuscirà a spuntarla: la sua è una storia curiosa, che parte dalla favela per arrivare al Barcellona.
“Mai dimenticare le origini”. Lo disse in un intervista Emerson Royal, calciatore del Barcellona che per chi non conosce la sua storia è un esterno cresciuto in uno dei luoghi più difficili del Sud America. Lui quei posti non li dimentica. Dalla favela di Ermelino Materazzo, un luogo molto poco sereno in cui crescere, il brasiliano è riuscito ad attirare le attenzioni dei blaugrana, che hanno incassato l’interessamento dell’Inter e del Milan. I rossoneri vorrebbero regalare a Pioli un altro terzino di spinta, mentre in casa nerazzurra sarebbe la pedina perfetta per sostituire Hakimi.
Entrambi i club hanno chiesto informazioni, e Joan Laporta avrebbe fissato il prezzo per l’eventuale cessione. Circa 20 milioni per aprire almeno un tavolo, altrimenti i blaugrana lo riporteranno a casa dopo il prestito al Real Betis. Con la maglia biancoverde il classe 1999 ha trovato continuità, rivelandosi prezioso uomo assist nelle 34 presenze messe insieme nell’ultima Liga spagnola. Ecco chi è Emerson Royal, talento verdeoro che ha una storia particolare, impressa sul suo corpo.
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Chi è Emerson Royal: l’esterno nato nella favela che piace alle milanesi
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Un tatuaggio sul braccio per non dimenticate le origini. “Dalla favela verso il mondo” è la frase che Emerson Royal ha voluto imprimere con l’inchiostro su un braccio. In una recente intervista dichiarò che quella favela a San Paolo resterà per sempre la sua casa. Quel luogo di infanzia, abbandonato dai genitori dopo immensi sacrifici pur di scrivere una storia meno dura per il futuro della famiglia. Nelle sue foto social il calciatore infatti non dimentica ciò che è stato. Ama fermare quei momenti, abbracciare gli amici di un tempo, farsi immortalare con grosse catene d’oro, in un look simile a quello dei rapper americani. Un modo per ribadire che ce l’ha fatta ad uscire da un ambiente ostico, per raggiungere la fama.
Eppure quel “Royal”, non è legato ad oro, diamanti, o robe del genere. Deriva da una famosa gelatina. É così, perché la zia diceva che da bambino somigliava alla mascotte di una famosa pubblicità, legata a quel nome. Tutte storie intrecciate ad una infanzia difficile, che il calciatore ha racchiuso in una recente intervista in un motto personale. “La favela resterà sempre la mia casa. Io ne vado fiero. Bisogna sorridere sempre, perché nella vita non si sa mai cosa può accadere”. Parole in cui sono racchiuse le immagini dell’infanzia, trasformatesi nelle foto in cui il calciatore non nasconde la crescita del suo stile di vita. Tatuaggi, cani di grossa taglia, oro, auto. Senza però cancellare le foto in Brasile. Quelle che gli hanno dato la forza per diventare un calciatore di alto profilo. Ecco chi è Emerson Royal, il terzino che dalla favela potrebbe trovare casa nelle vie più luccicanti di Milano.