I giovani all’Atalanta servono in campo o per fare plusvalenze? Con la terza avventura in Champions League da affrontare emerge un nuovo dilemma in casa bergamasca.
La fabbrica del gioco e del gran lavoro sui giovani pone l’Atalanta anche davanti a delle scelte. Che possono essere, nel loro piccolo, anche epocali perché darebbero un senso di svolta. Si può sempre puntare sui giovani oppure usarli per fare cassa esclusivamente? Qualunque altra squadra in difficoltà proporrebbe la seconda opzione, l’Atalanta che ha un attivo in bilancio di 51 milioni invece può ancora tergiversare.
Ma sino a un certo punto, perché i giovani poi crescono e l’Atalanta dovrà fare i conti con le aspirazioni degli elementi più promettenti. Così, ecco un quadro di quanti possono sbocciare e maturare definitivamente, o con la maglia dell’Atalanta addosso oppure indossandone un’altra.
Emblematico il caso di Traorè Diallo, che è stato acquistato dal Manchester United per una quarantina di milioni dopo aver disputato solamente qualche scampolo di gara nell’Atalanta. Nella nidiata dei giovani più promettenti, il club orobico ha incassato una maxi plusvalenza, mentre il giovane esterno già con i red devils si è reso protagonista. Sicuramente ci sta un lavoro di fondo, il club dei Percassi in questo è imbattibile. Ma servirebbe forse una maggior spinta per la prima squadra.
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Chi può restare e convincere
Il dilemma bergamasco si pone anche davanti a molti dei suoi talenti promettenti. Quel che è un dono può diventare un problema, se non si prendono le giuste contromisure. Il club ha sempre anticipato gli addii, trovando l’occupazione necessaria come insegna il caso del Papu Gomez, subito sostituito dall’azzurro Pessina, così come per Ilicic l’epilogo sarà scontato.
Dal settore giovanile non c’è un trequartista a sostituirlo? La sensazione sembra questa se non si guarda bene. Alessandro Cortinovis è il capitano della Primavera, un elemento chiave nel corso degli anni a Zingonia, può giocare dietro le punte ma anche in un centrocampo a tre. Puntare subito forte su di lui può essere un azzardo, ma i numeri e i colpi del talento promettono bene.
Così come in caso di addio di Gollini, per la porta ci sarebbe Carnesecchi. Che va però affiancato decisamente da un portiere d’esperienza, che dovrebbe coprirlo nelle gare più delicate in Champions League soprattutto.
Il lancio dei giovani poi riguarderebbe le fasce laterale. Gasperini ha già lanciato Ruggeri, che ha esordito in Serie A da titolare contro l’Inter. E può entrare ancora nelle turnazioni, così come Ghislandi, esordiente invece contro il Crotone.
Lì davanti tanta curiosità per Roberto Piccoli: spesso da subentrato ha fatto bene allo Spezia, una decina di gol stagionali possono garantire anche un posto come vice Zapata nella rosa attuale. Da considerare, inoltre, la situazione di Colley: il Verona può riscattarlo per dodici milioni, ma rientrerà alla base come pedina di scambio.