I pronostici per gli europei favoriscono un trio di squadre. Molto più isolata l’Italia di Roberto Mancini, da giocare per un eventuale incasso interessante.
Gli europei ormai alle porte interessano anche il vasto mondo degli scommettitori. In particolare c’è un piccolo dilemma che entra nella mente di chi vuole divertirsi scommettendo: meglio giocare la vittoria della propria nazionale o dare adito alle proprie convinzioni calcistiche?
Tra cuore e mente, i pronostici per gli europei possono così creare curiosi dilemmi. In particolar modo, le quote variano anche di zona in zona, non è sempre facile avere gli giusti strumenti analitici. Facendo una giusta media, secondo le agenzie, c’è un trio che sostanzialmente ha i favori del pronostico. In particolare tre squadre con tradizioni diverse: il Belgio, la Francia e l’Inghilterra.
Si attestano su una media di 6.50, una cifra comunque buona da andare ad analizzare. Una quotazione che è una media di tanti fattori tra le varie agenzie, anche se paragonare i campioni del mondo a chi non vince nulla da tempo è un po’ un rischio, un po’ un azzardo.
La Francia di Didier Deschamps ha probabilmente molte più chance di arrivare alla vittoria rispetto all’Inghilterra. Il Belgio è un capitolo a parte, è una nazionale che dovrebbe spiccare il volo e vincere qualcosa guardando alla forza della sua rosa.
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Variano i pronostici per gli europei, trovando così modi di affrontare l’argomento in maniera opposta spesso rispetto alle nostre convinzioni. La Germania quarta in media secondo le agenzie è un altro dato che fa riflettere. Ha quasi una media di 8, sicuramente molto interessante sia per i tifosi sia per chi vuole investire nel trionfo tedesco. Una quotazione medio-alta data anche dal clima che si respira intorno alla nazionale tedesca, che avrà un ricambio in panchina dopo tante stagioni con Loew. Il nuovo corso di Flick sarà un divenire, e anche le convocazioni sono un mix che non ha convinto pienamente.
Segue subito dopo la Spagna, che varia da una media che oscilla tra 8 e 9. Più che altro, non aver convocato elementi del Real Madrid nonché Sergio Ramos ha un po’ offuscato i riflettori sulle furie rosse. Che devono dimostrare, anche alle agenzie, di avere impostato un nuovo corso sull’efficacia e non sull’aleatorietà, come accadeva spesso in passato.
Il Portogallo e il suo bis sono quotati a 12. Media giusta, anche perché il boom avvenne cinque anni raggiungendo ben sei pareggi su sette. L’Italia è quotata a 14, elemento che fa riflettere. Per le agenzie arriverebbe in pratica per le prime otto, poche chance per la vittoria. Ma con un po’ di buona fortuna può presto scalare le gerarchie.