Eusebio Di Francesco e la sua ultima chance al Verona: in due stagioni e mezza, il tecnico si è ritrovato quasi a dover ripartire daccapo.
Le attese sono tante, così come le speranze. Eusebio Di Francesco vuole dimostrare al calcio italiano di essere ancora un tecnico proposito, con la nuova tappa di Verona che è un’avventura abbastanza particolare sin dal suo inizio.
Nessuno un mese fa avrebbe pronosticato questo abbinamento, perché il Verona si stava separando da Ivan Juric ma sembrava fare scelte diametralmente opposte. Mentre Di Francesco, dal canto suo, sognava una destinazione diversa all’estera ma anche un qualche ritorno clamoroso in panchina: era tra i candidati della panchina del Sassuolo, in Emilia sarebbe tornato anche a piedi.
Scelte diverse, convinzioni cambiate e approcci che si sono poi ritrovati. Eusebio Di Francesco come tecnico del Verona è una sfida che coinvolge sia il mister nonché tutto l’ambiente scaligero. Che negli ultimi anni con Ivan Juric ha raggiunto due salvezze tranquille, ha maturato notevoli plusvalenze e ha lanciato tanti calciatori sconosciuti ai più.
Un merito importante a Verona, che aspetta proprio Eusebio Di Francesco per dare un nuovo corso alla propria storia. Sognando Osvaldo Bagnoli o quasi, perché da queste parti ogni allenatore deve sempre confrontarsi con questa storica figura. Nel caso attuale, sono tecnici praticamente agli antipodi.
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La voglia di ripartire vince su tutto
Non sono stati anni facili per Di Francesco quelli appena trascorsi. Effettivamente non ha avuto nemmeno troppa fortuna, forse il vento è girato all’improvviso senza accorgersene.
Le cartoline date dal passato sono due. Quella del Sassuolo arrivato in Europa League con un gioco frizzante e con una simbiosi totale con Mimmo Berardi. E poi la semifinale di Champions League raggiunta con la Roma, qualcosa che rimarrà per sempre nella storia del club giallorosso, dopo l’addio di Francesco Totti e quello con Luciano Spalletti.
Da lì in poi la parabola è andata in discesa, dal rapporto stesso con lo spogliatoio giallorosso sino all’esonero, perché quella squadra aveva già dato tutto e sembrava non avere più segnali di vita.
La ripartenza alla Sampdoria è stata traumatica. Il ritiro e le prime attese, il campo e i primi colpi di vento forte: una sola vittoria, troppe sconfitte e l’ultimo posto con esonero. Ancora una volta un subentro di Claudio Ranieri ad aggiustare tutto, mentre il tecnico pensava alla prossima meta.
La fiducia del Cagliari è stata quasi illimitata, nessuna squadra italiana avrebbe mai rinnovato il contratto al tecnico dopo una serie di sconfitte. Non è bastato nemmeno questo, Semplici ne ha preso il posto e ha salvato i sardi.
Di Francesco, invece, è ora ripartito da Verona. Sperando di ritrovare passione, speranza e uomini giusti per il suo tipo di gioco.