L’applicazione del var agli Europei può cambiare da paese in paese? Sembra questo un paradosso guardando alle prime gare giocate nella competizione.
Paese che vai… var che trovi. Un dilemma, una piccola curiosità o un dato di fatto per gli Europei, nelle prime gare l’applicazione del var ha un po’ straniato. Perché effettivamente quella del var è un sistema ormai personalizzato, spesso lo vediamo applicato nelle partite che ci interessano e lo chiediamo un po’ secondo cultura.
E ormai in quella italiana, il var è diventato una moda da usare e abusare. L’esempio del torneo 2019-20 è stato lampante: in Italia era usato con medie sensazionali, ogni sfiorata di dita diventava senza problemi un calcio di rigore, da vedere e rivedere nelle trasmissioni sportive. Chiaramente tutto ciò non è possibile agli europei, dove sono cambiate alcune regole come quelle sul fallo di mano, dove c’è un margine di discrezionalità importante sulla volontarietà dell’assist man.
Nelle gare che si giocheranno a Roma i tifosi dal vivo e quelli da schermo chiederanno a gran voce l’utilizzo della tecnologia a ogni minima occasione, proprio per questioni d’abitudine. Gli europei ridurranno al minimo questa opzione, proprio perché si gioca di più, c’è una maggior cultura e il var non ha tempo da perdere controllando ogni azione.
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In effetti, l’utilizzo della var in Italia ha creato sempre polemiche. Solo la Spagna riesce a superarci in ciò. In Liga l’esempio più lampante è stato il derby di Madrid che, guardando l’esito del campionato, è risultato decisivo. L’Atletico ha vinto il torneo sul Real Madrid, ma nel big match del ritorno la gara è finita 1-1 con grandi proteste dei blancos proprio per l’inapplicabilità del var.
Agli europei, invece, la strumentazione è di casa a Siviglia, la curiosità è che le compagini spagnole della città sono tra le squadre che meno ne usufruiscono.
Ben diversa la situazione in Germania, a Monaco non ci sono problemi del genere. Il calcio tedesco è da sempre molto signorile, sa benissimo che grazie alle risorse interne non ha bisogno di nulla. Poi, è arrivato già alla competizione con un titolo Under 21 in tasca, non va tanto per il sottile per le minuzie in campo.
Agli europei, attenzione agli stadi londinesi. Wembley è il tempio del calcio, ristrutturato una quindicina di anni fa con capienza ora limitata a circa 20mila spettatori. Che aspettano il var più di altre nazioni, agli europei c’è il fairplay ma anche la punibilità di alcuni episodi.
Staremo a vedere, comunque, a fine torneo quanti episodi da var raccoglieremo nelle 51 gare degli europei, finalissima compresa. Episodi controllati, ma anche sfuggiti, spesso il margine del confine è abbastanza sensibile.