Pavoletti, Simeone e il ballo delle due punte al Cagliari. Da chi ripartirà mister Semplici, ci sarà mercato lì davanti per i due centravanti?
È un Cagliari che si muove sull’onda dei doppioni. Dopo il dualismo in regia tra Rog e Marin, in attesa di essere fisicamente a posto entrambi, c’è anche la vicenda del centravanti da risolvere. Perché in due per un ruolo appaiono decisamente troppi, fermo restando come Cerri sia ormai designato ad essere punta di riserva, con possibilità di scampoli finali di gioco e poco più.
Il dualismo sardo tra Pavoletti e Simeone non ha portato grandi risultati numerici, nonostante la salvezza del Cagliari. Pavoletti ha l’alibi dell’infortunio, che lo ha praticamente fermo per tutta la stagione 2019-20, dove giocò solamente la prima e l’ultima gara del torneo. Tornato in campo, ci ha messo molto prima di ingranare ma i numeri non sono stati generosi in zona gol, con quattro marcature realizzate e tre assist.
Ha cambiato anche il modo di giocare, perché il Cagliari non crossa più di frequenza e Pavoletti non può andare sempre a colpire di testa. 33 partite per Pavoletti, 33 anche per Simeone, che ha giocato più minuti generalmente e ha realizzato sei reti. Il chiolito non ha entusiasmato, chissà che le fresche nozze non lo riportino a Cagliari con ben altre motivazioni.
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Guardando i numeri c’è da riflettere. Pavoletti ha giocato 17 gare da titolare, per un totale di 1584 minuti in campo. Simeone, invece, è stato nell’undici titolare per 19 incontri (praticamente un girone intero) collezionando 1740 minuti in campo.
Numeri che hanno portato a dieci gol complessivi, davvero troppo poco se raffrontato a Joao Pedro. Il brasiliano più goleador in Europa con 16 marcature in 37 presenze in Serie A.
Numeri, quindi, che fanno riflettere, perché non dovrebbe essere la seconda punta bensì il centravanti ad avere il miglior score. Sull’onda di questi numeri e sul futuro riflette il Cagliari. Pavoletti è più esperto, ma non ha più mercato o quasi: poteva andare via due estati fa, ma è rimasto ben volentieri nell’isola.
Simeone, invece, deve ancora dimostrare di meritare la categoria con continuità, trovata solo con Walter Zenga in panchina. Il materiale su cui lavorare c’è, mancano spesso le motivazioni: avesse un po’ più di grinta paterna, sarebbe anche migliore sotto porta.
Il Cagliari fa le sue valutazioni, ma c’è bisogno di poggiare il gioco su un centravanti. Il direttore sportivo Capozucca ha praticamente messo tutti sul mercato e il presidente Giulini vorrebbe maggior supporto economico. Ergo, alla prima offerta degna Simeone o Pavoletti saluteranno i tifosi. Qualcuno con più rimpianti, altri con la sensazione di aver dato tutto per la maglia, muscoli compresi.