La Francia degli esclusi potrebbe fare molto meglio di tante big agli Europei. La rosa di Deschamps è in assoluta la migliore dal punto di vista qualitativo, anche per chi è rimasto a casa.
La Francia del calcio può sorridere a 32 denti. Perché mai come in questo momento c’è una tale abbondanza nei giocatori transalpini, una rosa l’ha convocata Didier Deschamps con tantissima qualità, un’altra l’ha lasciata forzatamente a casa.
Tre sono i posti in più rispetto al solito nelle convocazioni, ma i galletti avrebbero dovuto affittare forse un altro albergo per quanta qualità è rimasta in vacanza. Generazione d’oro e capacità di creare calcio dal settore giovanile, non è un caso che il sistema dei giovani talenti funzioni a meraviglia, mentre in Italia consideriamo giovane (calcisticamente parlando, eh…) anche chi arriva verso i trent’anni.
Deschamps e gli esclusi, quindi, si sono affrontati faccia a faccia, spiegando perché non hanno potuto accarezzare il sogno degli europei. Un sogno che qualcuno aveva concretizzato, altri ancora hanno sfiorato solo nelle intenzioni, per riproporsi più forti di prima in vista di Qatar 2022. Se rimarrà il tecnico è un altro discorso, ma i ravvedimenti di tanti calciatori (come Rabiot e Benzema) fanno capire chi è il vero condottiero di questa nazionale. Gli esclusi non lo sono mai in maniera definitiva.
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Praticamente almeno altri 13 calciatori degli esclusi potevano far parte della rosa della Francia, e nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Gli europei, quindi, sono stati un modo per dare una priorità, anche per convocare chi era più in forma e creare un minimo di gerarchie.
In porta il “tagliato” è stato Areola, tra gli esclusi è quello che si rimpiange di meno. La porta è ampiamente coperta, il problema non si pone per il calciatore in prestito al Fulham (retrocesso dalla Premier League) e con il cartellino in quota Paris Saint Germain.
In difesa c’è tanta scelta. La Francia degli esclusi ha i due Mendy sulla fascia, quello del Real Madrid e l’altro in forza al Manchester City. A proposito di terzini, non va dimenticato l’esterno destro Sibidè e il “nostro” Theo Hernandez, dinamite pura sulla sinistra ma poco considerato dalla Francia in quota europei. Al centro Umtiti…e Nzonzi che ogni tanto ha giocato da centrale di difesa, ma in assoluto rende di più come mediano.
Mediana che invece ha Veretout e Camavinga, il talento del Rennes è stato in calante, il romanista lo segnaliamo quasi per stima. Trequarti con Ndombele, Aouar (dove andrà?) e Fekir, come punta Martial, non convocato per acciacchi.
Avrà ragione Deschamps o avrà ragione Mourinho poi alla fine? Chissà, la Francia degli esclusi vedrà gli europei sul divano, non per questo tifando di meno.