Michel Platini ha un record degli europei difficilmente battibile: nove gol in una intera edizione. Qualcosa che Cristiano Ronaldo difficilmente potrà eguagliare.
Nove gol, tutti in un’edizione. Un record degli europei che rimane sempre saldo nelle mani di Michel Platini, un francese atipico che dei primati non ha grande considerazione. I record sono fatti per essere abbattuti: così, Michel Platini ha spesso sorvolato sull’argomento, ben sapendo come Cristiano Ronaldo è il leader per quanto riguarda i gol segnati in più edizioni degli europei.
Il totale dice Ronaldo, la qualità dice Platini. E che qualità. L’anno di grazia fu il 1984, l’edizione degli europei durò dal 12 al 27 giugno: un mini formato con otto partecipanti finali, suddivise in due gironi. Fu un’edizione dove brillò la Francia, non è un caso che fu Michel Platini a trascinare un’intera nazione a uno storico trionfo, il primo per i transalpini.
Segnò nove gol, lo fece con straordinaria disinvoltura. Usando tutte le sue armi a disposizione, lui che nemmeno era centravanti. Anzi, era un regista diverso dagli altri, un trequartista nell’illuminare l’azione, un bomber efficace sotto porta. Era nel momento migliore della sua vita calcistica, con la Juventus vinceva scudetti e titoli di capocannoniere, la Francia fu la naturale prosecuzione di un gran periodo di forma.
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Nove gol possono bastare
La Francia esordì nel 1984 contro la Danimarca e vinse grazie a un gol di misura di Michel Platini. L’inizio di un cammino trionfante, che proseguì nel secondo match contro il Belgio. Il derby andò a senso unico, la Francia fece una cinquina, “Le Roi” segnò tre reti, una su rigore. Una manifestazione di superiorità contro una squadra che non era di certo paragonabile a quella attuale.
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Il fantasista juventino si ripetette qualche giorno dopo, Francia-Jugoslavia finì 3-2 …e i tre gol portarono la firma dell’asso con la maglia numero 10. Sette gol in tre gare nel girone, la Francia aveva capito che era la stagione del trionfo. E stava riscoprendo e amando il suo leader, che aveva giocato nel Nancy dal 1972 al ’79, e poi al Saint Etienne nelle successive tre stagioni, prima dell’arrivo in Italia e di esser visto quasi come un traditore della patria.
Platini però era il più francese degli italiani… o il più italiano dei francesi, scegliete voi. La semifinale fu un massacro contro il Portogallo, gara arcigna e dura che fu risolta a un minuto dai calci di rigore. Ancora Platini, al minuto numero 119 consegnò la finale.
Che aprì in favore dei blues con una punizione beffarda contro la Spagna: Arconada la fece grossa facendosi passare il pallone in mezzo alle gambe, fu il nono sigillo, il più comico, il più decisivo. “Le Roi” c’est facile.