Lorenzo Insigne, la Nazionale e la 10 che a Napoli è stata bandita per ovvi motivi. La responsabilità del numero.
L’esperienza di Lorenzo Insigne agli Europei di calcio attualmente in corso ha certamente una doppia dimensione. Quella del calciatore, tra i protagonisti assoluti delle imprese di ragazzi di Mancini all’insegna del bel calcio e di quella voglia di giocare la palla che non passa mai, e quella del numero 10, già, proprio lei, quella maglia che nel suo Napoli è stata bandita per rispetto del più grande di tutti, di tutti quanti, Diego Armando Maradona.
Indossare quella maglia è una grandissima responsabilità, è stato lo stesso Lorenzo Insigne a dichiararlo, quella maglia pesa, ma non vuole passare per quello che si mette da solo, addosso, la pressione. Il prossimo anno, salvo impensabili sorprese al Mondiale in Qatar a portare quella maglia, quel numero, dovrebbe essere ancora lui, eguagliando cosi le gesta di un suo ben noto compaesano, calciatore in ben altra epoca, che con Diego Maradona, qualcosa in comune ce l’ha, il riferimento è al suo trasferimento dal Barcellona: Antonio Juliano. E’ vero quella maglia l’ha indossata anche Antonio Di Natale nel 2010, da napoletano, ma non da giocatore del Napoli
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Ai Mondiali del 1966, in Inghilterra, ad indossare la maglia numero 10 era proprio fu proprio un napoletano, in forza al Napoli, Antonio Juliano. Napoletano, capitano azzurro, proprio come Lorenzo Insigne. Fu una missione sfortunata però per Juliano che non scese mai in campo in quella edizione del campionati del mondo con quella Nazionale. Ci si augura possa andare meglio, molto meglio a Lorenzo Insigne, il prossimo anno, in quelli che saranno i primi mondiali autunnali, per cosi dire. Augurandosi nello stesso tempo che vesta ancora la maglia azzurra del Napoli, altrimenti quel accostamento, non avrebbe più senso, proprio in funzione del fatto che di napoletani d’origine abbiamo avuto, come anticipato, anche Totò Di Natale.
La 10 di Insigne, negli anni passati, in Nazionale ha coperto le spalle di tantissimi campioni del nostro calcio. Si potrebbe partire da Gianni Rivera, titolare della 10 ai mondiali in Germania, Roberto Baggio in quelli americani del 1994, Alessandro Del Piero in Francia nel 1998 e Francesco Totti sia in Korea e Giappone nel 2002 che in Germania nel 2006, e poi? Poi i bizzarri Benetti in Argentina nel 1978 e Bagni in Messico nel 1986, non propriamente due numeri 10. Il resto è il presente, è Lorenzo Insigne ed il sogno azzurro che ci si augura possa durare fino alla fine.