Gol in trasferta: ufficiale la decisione della Uefa: “Sarà peggio”

La Uefa ha preso una decisione ufficiale sulla regola del gol in trasferta: arrivano reazioni forti sulla scelta.

La Uefa ha finalmente deciso. Dopo lunghe consultazioni la regola del gol in trasferta è stata abolita. Una decisione che arriva dopo 54 anni in cui tale scelta ha condizionato diverse partite. Per ultime quelle della Juve con il Porto e andando indietro nel tempo quel clamoroso derby di Champions League fra Inter e Milan. Dalla prossima stagione quel consueto modo di dire “il gol in trasferta vale doppio”, ascoltato dai bar alle trasmissioni televisive, andrà quindi in pensione”.

Le prossime competizioni europee saranno quindi stravolte da una norma che era attesa da tempo e da quasi tutti gli addetti ai lavori. E fra i tanti commenti di chi apprezza la decisione, c’è anche chi ipotizza cosa potrebbe accadere dall’anno prossimo. Non senza polemiche.

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Abolizione gol in trasferta: in molti apprezzano, ma c’è anche chi dice no

Il primo effetto dell’abolizione dei gol in trasferta potrebbe essere in una serie di match che potrebbero durare molto di più. Spesso infatti è accaduto che a parità di punteggio totale negli scontri fra andata e ritorno sia stato un gol in più a cambiare le sorti di un club. E invece appare evidente che saranno tante le partite a terminare nei tempi supplementari e ai rigori. Non un bene per i calciatori, sempre più impegnati. Di sicuro uno stimolo in più per il pubblico, che potrebbe assistere a partite decise all’ultimo penalty o dopo 120 minuti di spettacolo.

Non tutti però sembrano essere d’accordo. Le linee guida delle federazioni nazionali infatti erano tutte improntate sulla richiesta di ridurre il numero delle squadre nei campionati per giocare meno. Anche la Superlega, oltre ai motivi economici, fu additata di essere una competizione che avrebbe potuto stravolgere e riempire i calendari. E invece l’abolizione del gol in trasferta è il chiaro segnale che molte partite nelle varie competizioni dureranno di più.

Una scelta in controtendenza, che però cancellerà sconfitte immeritate, risultati casuali, e quel rito di sperare anche in un solo gol lontano dalle mura amiche, che avrebbe potuto cambiare i 180 minuti complessivi. Ora tutto tornerà alla normalità. E dopo 54 anni il calcio resetta una norma discussa, che manda in archivio pezzi di storia e frammenti di calcio giocato. Come quella famosa sedia di Mondonico, che poteva rendere grande il Torino.

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